Wanda Fisher è la voce solista di quel coro angelico che conosciamo tutti de “Il mio canto libero” di Lucio Battisti. Lei ha avuto il privilegio di essere in tournée con Mina, anche l’ultima del ’78 alla Bussola e collaborare con i più grandi della musica: Celentano, Cocciante, Fossati, Carrà, Zucchero, Malgioglio solo per citarne alcuni. Giunta all’apice della carriera di solista, dal ‘93 ha intrapreso una nuova avventura come solista nel mondo pop, disco e lounge entrando di diritto in compilation di successo internazionali. Wanda è sorprendente e instancabile: quest’anno ha pubblicato una meravigliosa versione de “Il mio canto libero” in una versione da brividi con il Coro della Città di Napoli diretta dal Maestro Carlo Morelli e l’arrangiamento di Giovanni Rosina.
Wanda Fisher sei la voce solista dei cori de “Il mio canto libero” che, dopo quasi cinquant’anni, continua a incantare. Che cosa provi a risentirti?
“Tu chiamale se vuoi emozioni..” per risponderti con le parole di Battisti. Non credo che smetterò di emozionarmi nonostante siano passati quasi cinquant’anni. E’ un brano che non sente il passare del tempo e ancora oggi è uno dei più scaricati. Ricordo perfettamente l’incontro con Lucio, mentre ero in compagnia del maestro Giampiero Reverberi. Trovarsi davanti ad un tale gigante della musica, non può non lasciare il segno! Vado molto fiera di essere stata la voce solista di quel coro ed è un brano che mi rimarrà nel cuore per sempre.
Quest’anno hai inciso una tua personale versione de “Il mio canto libero”, com’è nata questa idea?
E’ stata una proposta della mia casa discografica, la SAAR Records, che ho accolto con entusiasmo. Mi è piaciuta subito l’idea di farne la cover in una versione corale molto particolare con la partecipazione del Coro della Città di Napoli con la direzione del Maestro Carlo Morelli su un arrangiamento d’eccezione di Giovanni Rosina. Devo ammettere che mi emozionata ancora, come se questa canzone fosse davvero magica per me. Inoltre abbiamo realizzato un bellissimo video con la collaborazione di tanti amici per omaggiare chi durante l’emergenza ha lavorato e combattuto per tutti noi.
Sei stata attratta dalla musica ancora bambina, entrando in sala d’incisione come corista d’eccellenza a soli sedici anni. Quanto è difficile questo mestiere?
Io ero molto determinata e nonostante non fosse così semplice riuscirci, a soli sedici anni ero a Milano ospite di una zia, per fare questo mestiere. Ho studiato musica e pianoforte, ero perciò in grado di leggere la musica quando non tutte le coriste sapevano farlo; poi non posso negare di essere stata dotata di una capacità istintiva nell’ imparare voci e partiture, una dote che è stata notata e mi ha dato la possibilità di avere ingaggi eccellenti, come per Battisti. E’ un mestiere spesso sottovalutato, ma in realtà ai coristi è affidato un compito davvero difficile e altamente professionale. Una figura che nel mondo della musica andrebbe rivalutata.
A un certo punto, all’apice della carriera di corista, sei diventata interprete. Com’è andata?
Come spesso succede, facendo tournee importanti con i grandi della musica, o in giro per le sale d’incisione ci s’incontra e capita di farsi notare. Io incontrai Cristiano Malgioglio che, per primo, mi spinse a intraprendere la carriera di solista. Dal ’93 sono usciti i primi album con diverse etichette discografiche con musica dance, pop , lounge ottenendo un grande successo in tutta Europa.
Wanda, hai un vissuto e ricordi da fare invidia: hai conosciuto e collaborato con i grandi della musica da Mina, Lucio Battisti, Celentano, Fossati, Vasco, Cocciante per citarne solo alcuni. Oggi sei soddisfatta di quanto realizzato o hai ancora qualche sogno da realizzare?
Io non smetterò mai di sognare, ho vissuto di musica che è la mia musa, la mia linfa. Quando mi si chiede quale sia il mio segreto, rispondo che è la passione che ho da sempre per la musica. Sono stata una bambina cocciuta e creativa, che ha smesso di studiare il piano solo perché aveva fretta di riuscire. Indomabile ho cercato la mia strada e mi sento tutt’ora in cammino. Ho un sogno nel cassetto: realizzare un intero album di jazz, un genere che adoro da sempre.