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Black Lives Matter e malware online: come difendersi

Black Lives Matter e malware online: come difendersi

Il movimento Black Lives Matter, che ha preso quota anche in Italia in seguito a un’ondata di solidarietà internazionale con i fatti di Minneapolis, sembra essere giunto nel mirino di parecchi “criminal hacker”, che come spesso accade fanno leva sull’impatto dei principali fatti di cronaca per lanciare campagne malware parecchio estese e pericolose.

Malware online: tutte le informazioni

Uno studio sul cyber crimine realizzato in Svizzera nelle ultime settimane, infatti, evidenzia una vera e propria impennata di attacchi di phishing (realizzati tramite invio di mail fraudolente) in tutto il mondo, che generalmente si presentano sotto forma di falsi questionari e sondaggi sul movimento generato dalle proteste in America.

I messaggi incriminati sfrutterebbero l’ondata emotiva generata dalle news su Black Lives Matter includendo allegati che invitano gli utenti ad “abilitare i contenuti degli allegati”, che in realtà nascondono file di tipo DLL in grado di portare modifiche indesiderate al sistema operativo in uso. Uno di essi sarebbe stato identificato come TrickBot, serie di malware che dal 2016 semina il panico in ambito sicurezza bancaria.

TrickBot, infatti, nasce come soluzione “perfetta” al furto di credenziali e dati sensibili, essendo in grado di fornire ai cyber criminali una panoramica completa dell’attività dell’utente, fungendo al tempo stesso da vettore di installazione per altre minacce informatiche.

Black Lives Matter si rivela così un’altra occasione, purtroppo, per lo sfruttamento di notizie di cronaca importanti al fine di fare leva sulla curiosità e la buona fede degli utenti interessati a contribuire alla causa. 

Come proteggersi è una domanda legittima: pochi mesi fa avevamo assistito al lancio di una campagna malware del tutto simile, ma a tema COVID-19: possiamo difenderci adottando le stesse misure di sicurezza, ovvero evitando di aprire/rispondere messaggi provenienti da istituzioni o presunte fondazioni che includono parole chiave come “George Floyd”, “Black Lives Matter” richiedendo opinioni o donazioni non autorizzate in realtà da alcun ente ufficiale.

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