8 Maggio 2020

Riapertura saloni e centri bellezza: boom di cerette e tagli

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Riapertura saloni e centri bellezza: boom di cerette e tagli

Dopo i mesi di stop imposti dalla pandemia di Covid-19, parrucchieri, estetiste e professionisti del benessere sono in attesa di riavviare la propria attività e fare così un passo verso la “nuova normalità”.

In qualche regione il servizio sarà disponibile a breve, come ad esempio in Puglia, con il via fissato al 18 maggio.

Impazienti anche i consumatori secondo un’indagine condotta a livello europeo da Treatwell.

Dal sondaggio è emerso come andare dal parrucchiere o al centro estetico sarà una priorità quando non saranno più in vigore le misure che durante l’emergenza sanitaria hanno regolato le abitudini dei cittadini.

A precedere gli appuntamenti di bellezza (47%), nella classifica delle prime attività pianificate dagli europei post-lockdown sono solo le visite ad amici e parenti (57%), mentre a conquistare il terzo gradino del podio è il ritorno allo shopping (40%), ancora più desiderato di una cena al ristorante o di una pinta al pub (36%)

Cosa urge dopo la quarantena: capelli e unghie

Ben più di due terzi degli intervistati (69%), d’altronde, hanno confessato a Treatwell di essere insoddisfatti del proprio “look da quarantena”.

Nella maggior parte dei casi (41%) in questo periodo di privazioni il vero grattacapo è stato il taglio di capelli.

Messa a dura prova dalla prolungata mancanza dell’incontro con le forbici del parrucchiere, la chioma risulta indisciplinata e decisamente difficile da gestire soprattutto per chi ha tra i 36 e i 55 anni (51%).

Lo stato delle proprie unghie fa storcere il naso a oltre un terzo (35%) dei rispondenti (con picchi del 44% nella fascia di popolazione più giovane, di età compresa tra i 18 e i 25 anni), divisi tra il miraggio di una pedicure professionale e il desiderio di ritoccare la manicure semipermanente.

Segue a ruota l’incubo sopracciglia, vera e propria “gatta da pelare” per il 34% degli europei, mentre la tinta (29%) e la depilazione (22%) rimangono escluse dalla top 3 degli aspetti beauty che hanno causato maggiore frustrazione agli utenti durante il lockdown.

Ne deriva che alcuni bisogni risultano più impellenti di altri.

Se, in media, a prescindere dal primo trattamento che intende eseguire, la maggioranza degli europei (60%) pensa di prendere appuntamento dal parrucchiere o al centro estetico entro due settimane dalla riapertura dei saloni, chi da mesi litiga con sopracciglia (70%) e unghie (65%) confessa che si recherà dall’estetista non appena sarà possibile.

Dal budget alla scelta del salone: le nuove abitudini

I dati della ricerca evidenziano che una persona su due (52%), in seguito alla riapertura dei saloni, stanzierà lo stesso budget o addirittura una cifra maggiore rispetto a quanto solitamente speso per il proprio look, mentre due rispondenti su tre (67%) hanno preso in considerazione la possibilità di prendere appuntamento in un centro in cui non sono mai stati, ma che sia in grado di soddisfare le loro esigenze nell’era del post-lockdown.

I criteri che guideranno i consumatori nella scelta del salone saranno in primis di tipo igienico (40%) – relativi quindi alla sanificazione e pulizia degli ambienti e delle postazioni, oltre che all’utilizzo di strumenti monouso – e legati alla capacità di garantire la sicurezza dei clienti durante il trattamento (40%), dalla messa a disposizione del disinfettante per le mani all’oculata gestione degli appuntamenti per evitare assembramenti. Inoltre, anche la vicinanza del centro estetico e del parrucchiere alla propria abitazione (39%), che consentirà di limitare gli spostamenti, sarà un parametro altamente rilevante.

I trattamenti più popolari post-lockdown: boom del taglio uomo

Quali saranno i trattamenti più popolari alla riapertura?

Per rispondere a questa domanda Treatwell ha analizzato le prenotazioni effettuate dagli utenti in 13 Paesi europei, scoprendo che in buona parte del Vecchio Continente i “grattacapi” maschili guidano il business della bellezza nel post-lockdown.

Se, infatti, in Italia la ceretta conquista per un soffio il primo posto nella classifica dei trattamenti più prenotati in vista della riapertura dei saloni, segue a brevissima distanza il taglio capelli maschile.

Al terzo posto compare la manicure semipermanente, incalzata dalla depilazione viso per dire addio ai baffetti spuntati sotto la mascherina e, in quinta posizione, dalla ceretta Hollywood, per un inguine a prova di bikini sgambato.

Verso la riapertura: i suggerimenti di Treatwell

Per aiutare saloni e consumatori a prepararsi alla ripartenza del segmento beauty, Treatwell ha raccolto alcuni consigli per affrontare la nuova fase, in attesa di conoscere i protocolli definitivi stabiliti dal Governo.

I professionisti della bellezza da sempre rispettano rigide regole di igiene per garantire la sicurezza dei loro clienti e collaboratori. Treatwell suggerisce di affiancarle con l’introduzione nella pratica quotidiana di strumenti quali soprascarpe e camici, kimono, mantelle o divise monouso, quando non sia possibile prevedere il lavaggio giornaliero ad alta temperatura e con prodotti igienizzanti degli indumenti.

Di fondamentale importanza sarà la gestione oculata dell’agenda. Si consiglia la presenza nei centri di superficie inferiore ai 40 mq di un solo cliente alla volta e di non più di due operatori. Inoltre, si renderà necessario dilatare i tempi tra un appuntamento e l’altro sia per permettere agli operatori di detergere i lettini con ipoclorito di sodio (candeggina) o alcool denaturato, igienizzare e sterilizzare tutti gli strumenti, le postazioni di lavoro, le aree per il pagamento e i servizi igienici dopo ogni uso e arieggiare la cabina o il locale dopo ogni trattamento, sia per ridurre il rischio di assembramenti. Su questo fronte sarà cruciale la collaborazione dei clienti, affinché non si presentino in salone in anticipo o in ritardo, ma perfettamente puntuali.

Treatwell, inoltre, invita gli utenti, così come gli operatori estetici e i parrucchieri, a disdire gli appuntamenti in caso di temperatura corporea superiore ai 37.5 gradi, di sintomi influenzali o di contatti con persone positive al Covid-19.

Ma anche nei quattordici giorni precedenti l’appuntamento, oltre che in eventuali altre situazioni di rischio riportate sul sito del Ministero della Salute.

Le mascherine e i guanti saranno la norma non solo durante gli spostamenti, ma anche una volta entrati in salone.

Alcuni centri si attiveranno per fornire direttamente (con o senza costi aggiuntivi) i dispositivi di protezione ai clienti, altri specificheranno, al momento della prenotazione, di portarli con sé da casa affinché sia possibile eseguire il trattamento.

Quando non sarà possibile mantenere la distanza interpersonale di un metro – come ad esempio durante i servizi di acconciatura o taglio – Treatwell ipotizza l’utilizzo di occhiali protettivi o visiere in plexiglas.

Nell’ottica di evitare i contatti diretti di superfici contaminate, Treatwell suggerisce non solo di non esporre riviste da sfogliare o prodotti in vendita, ma anche di chiedere ai clienti di riporre scarpe e indumenti in un apposito contenitore, facile da sanificare di volta in volta o usa e getta.

Sempre in quest’ottica, Treatwell incentiva i pagamenti online o con carta di credito, per poi disinfettare tutta l’area, compresi tastiere, POS, touchscreen, e di pulire con uno spray disinfettante registratore di cassa, monete, banconote, in caso di pagamento in contanti, per poi lavare le mani.

La comunicazione diventerà più che mai fondamentale, sia dentro che fuori dal salone. All’interno del centro – sia nelle cabine, che nelle aree di attesa e presso le postazioni e gli spogliatoi dei dipendenti – si raccomanda di posizionare in modo visibile segnali, cartelli informativi, adesivi o vetrofanie che indichino i protocolli di igiene e sicurezza da seguire. Un supporto utile arriverà dai social network, che i professionisti useranno per aggiornare in tempo reale i clienti in merito ai comportamenti da tenere.

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