24 Marzo 2020

Dolori addominali, l’importanza di riconoscerli per scegliere la cura appropriata

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Dolori Addominali
Dolori Addominali

I dolori addominali sono tra i disturbi più comuni e accusati dalla popolazione mondiale. Il sintomo algico localizzato in uno dei quadranti addominali può essere sia un dolore causato da patologie a carico di organi addominali, sia un dolore che viene riferito alla cavità addominale, ma che non deriva primitivamente da essa.

Questo genere di dolore genera apprensione, poiché si teme possa essere causati da una patologia grave. In gran parte dei casi, invece, la sintomatologia dolorosa addominale è dovuta a condizioni cliniche lievi, che vanno incontro ad una risoluzione spontanea o che spariscono con la giusta terapia medica. Ciò non deve però portare a sottovalutare la sintomatologia, dal momento che il male all’addome può anche essere la spia di un quadro clinico più grave.

A questo riguardo, va sottolineato che non esiste una correlazione tra l’entità del dolore e la gravità della causa sottostante: un dolore acuto e intenso potrebbe essere determinato anche da cause banali, così come una patologia grave potrebbe presentarsi con fastidi lievi o addirittura in maniera asintomatica.

Principali cause di dolore addominale

Per individuare l’approccio migliore e l’eventuale terapia da seguire è utile conoscere le principali cause di dolore addominale. Come spiegato in precedenza, il sintomo algico in quest’area del corpo può essere determinato da numerose condizioni cliniche e l’addome rappresenta, infatti, una delle aree più complesse per le diagnosi differenziali.

Dolore addominale non altrimenti specificato

Al primo posto si trova il dolore addominale non altrimenti specificato. Si tratta, in questo caso, di una diagnosi di esclusione, significa infatti che non è stata individuata una motivazione specifica al dolore dopo aver escluso tutte le possibili cause più frequenti.

Può capitare che il dolore si ripresenti nel tempo, magari con delle caratteristiche differenti, rendendo necessario eseguire ulteriori approfondimenti diagnostici, utili per escludere altre ipotesi plausibili e compatibili con le nuove caratteristiche.

Dolori mestruali

Ragazze e donne in età fertile soffrono spesso di mal di pancia da mestruazioni. Generalmente si tratta di un dolore crampiforme, che riguarda esclusivamente l’addome, ma è possibile che ad esso si associno anche disturbi alla schiena ed ai reni, così come nausea e vomito. Tra i rimedi per i crampi allo stomaco causati dalle mestruazioni si possono assumere antinfiammatori il cui principio attivo è l’ibuprofene.

Disturbi digestivi

Dei pasti eccessivamente abbondanti possono sovraccaricare l’apparato digerente ed essere responsabili di un’indigestione. Anche l’assunzione di quantità elevate di alcol può compromettere la digestione ed essere causa di mal di pancia. Talvolta, al dolore addominale si possono associare nausea, vomito, acidità gastrica, distensione addominale e reflusso gastroesofageo.

In caso di indigestione è meglio evitare di stendersi sul letto, perché il clinostatismo rallenterebbe ulteriormente il processo digestivo. È utile, invece, fare moderata attività motoria e magari sfruttare i benefici di integratori alimentari o di tisane preparati con ingredienti che facilitano la digestione.

Mal di pancia da intolleranze alimentari

In alcuni pazienti il dolore localizzato all’addome rappresenta un segno di intolleranza alimentare. Due delle più diffuse sono la celiachia e l’intolleranza al lattosio: nel primo caso, il soggetto non può assumere alcun alimento contenente il glutine e deve seguire una rigorosa dieta gluten-free, mentre nel secondo dovrebbe evitare gli alimenti contenenti lattosio. 

Non c’è un rimedio definitivo per chi soffre di intolleranza alimentare, la soluzione migliore è cambiare la propria dieta – sul mercato è ormai possibile trovare numerosi alimenti appositamente realizzati, privi di glutine o lattosio – ed eventualmente trattare la sintomatologia acuta.

L’importanza di non sottovalutare i dolori addominali

Ci sono delle situazioni cliniche in cui il dolore addominale è sintomo di una patologia più grave e che necessita di un trattamento in breve tempo: ne sono un esempio i casi di appendicite acuta

Si tratta di un’infiammazione dell’appendice, che porta a un dolore localizzato inizialmente a livello epigastrico e successivamente in fossa iliaca destra. L’appendice, in realtà, può avere fisiologicamente posizioni differenti all’interno della cavità addominale e ciò può spiegare come mai la sintomatologia avvertita possa variare da paziente a paziente.

Riconoscere la condizione patologica di appendicite acuta è fondamentale per salvare la vita del paziente: l’organo infiammato va infatti incontro a un’alterazione della parete, che porta inizialmente ad un’infezione batterica all’interna del lume dello stesso organo e successivamente alla perforazione dell’appendice, con lo spargimento del materiale purulento all’interno della cavità addominale.

La conseguenza è la comparsa di una peritonite, la quale può essere localizzata o generalizzata a seconda della rapidità con cui è avvenuta la perforazione: generalmente nei bambini l’evoluzione dell’appendicite acuta è più rapida e ciò porta a un aumentato rischio di peritonite generalizzata.

Un’altra condizione da conoscere è la colecistite acuta, un’infiammazione della colecisti dovuta nella maggior parte dei pazienti alla presenza di calcoli biliari. In caso di flogosi acuta della cistifellea, il paziente avverte un dolore acuto lancinante, che va avanti per diverse ore ed è localizzato nel quadrante superiore destro dell’addome.

Oltre a questo, il paziente con colecistite acuta può avere anche febbre, brividi, sudorazione, diminuzione dell’appetito, gonfiore addominale, alterazione delle caratteristiche delle feci, ittero, nausea e vomito. La presenza di alcuni di questi sintomi, insieme al dolore addominale caratteristico e di fattori di rischio in anamnesi, aiuta a fare la diagnosi di infiammazione della cistifellea e a prendere i dovuti provvedimenti per il trattamento di questa condizione.

In caso di persistenza di disturbi addominali, quindi, è fondamentale affidarsi al proprio medico di base, che sarà in grado di inquadrare meglio le possibili cause dei dolori e indirizzare verso appropriati esami di approfondimento o interventi più tempestivi.

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