E’uscito il 7 febbraio 2020 Strike (Universal Music), il nuovo album di Leo Gassmann. Al suo interno Vai bene così, canzone con la quale ha trionfato tra le Nuove Proposte nella kermesse sanremese. Lo abbiamo incontrato presso La Feltrinelli di Bari dove ha tenuto il suo instore tour 2020.
La video intervista a Leo Gassmann
Come stai dopo questa esperienza?
E’stata un’esperienza incredibile, sono delle settimane molto piene di cose da fare e di cose belle. Sono onorato
Cosa ti hanno detto a casa?
Sono felici, come lo sarebbe ogni genitore del mondo. Sapere che un figlio insegue i suoi sogni e raggiunge obiettivi, credo che la felicità di un figlio sia la cosa più bella per un genitore.
Sulla canzone di Sanremo?
Viviamo in una società con tanti problemi, che vengono evidenziati rispetto alle cose belle che ci sono intorno. La canzone cerca di far aprire gli occhi alle persone e far capire di non essere pessimisti, ci sono cose belle da vivere a pieno. Dietro ogni difficoltà c’è qualcosa di bello, i fallimenti ci rendono unici.
Cosa ti aspetta dopo questo Festival?
Mi aspetta un tour per l’italia, tanta buona musica, voglia di crescere ancora, protare il messaggio e la musica, abbracciare le persone.
Intanto adesso c’è Strike, che è il titolo del nuovo album. Su cosa ricade la scelta di questo nome?
Riprende una hit che ho più a cuore, forse la prima scritta e nata dopo un giro in europa in tenda. Mi piaceva non tanto l’arrivo di una palla che colpisce i birilli, ma più il percorso che fa la palla verso i birilli, che è la parte più bella.
A proposito di nomi particolari, in tanti si sono chiesti il significato della parola Asimbonanga, cantata durante l’esibizione sanremese…
Significa letteralmente “lui non si vede”, frase utilizzata in passato e dedicata a Nelson Mandela. Una parola che unisce cultura italiana a quella africana, facendoci rendere conto che uniti si può fare la differenza