16 Gennaio 2020

Hisense lancia il primo smartphone con schermo e-ink a colori

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Hisense
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Il Consumer Electronics Show 2020 ci ha presentato tante meraviglie della tecnologia che ci accompagneranno nel corso dell’anno, spaziando dai classici smartphone e notebook, per arrivare poi alle ultime novitĂ  in ambito robotica e automotive.

Come sarĂ  lo smartphone di Hisense

E’ stato un evento di grande importanza anche per il ritorno di Hisense, che ha presentato il primo smartphone con display e-ink a colori del mondo.

Il dispositivo, al momento un semplice prototipo, è trapelato in alcuni scatti fotografici provenienti direttamente dalla fiera di Las Vegas, e per quanto appaia lievemente più spesso e ingombrante rispetto ad un classico smartphone moderno, sembra avere tutte le carte in regola per evolvere in qualcosa di molto interessante nei prossimi mesi.

Infatti, a distanza di un solo anno rispetto al primo smartphone Hisense con schermo e-ink in bianco e nero, il brand non vuole deludere le aspettative. La qualitĂ  del display è soddisfacente, i colori mostrati dal software demo Hisense sono uniformi e l’esperienza di lettura gradevole, essendo gli schermi e-ink studiati appositamente per non affaticare la vista, oltre che per proporre un risparmio energetico di rilievo.

Uno dei più grossi ostacoli alla produzione su vasta scala di questo tipo di smartphone, ricordiamo, è la difficoltà di assegnare un buon refresh rate ad uno schermo e-ink, migliorando allo stesso tempo la resa cromatica generale durante l’uso di app e l’apertura di file multimediali particolarmente esigenti a livello grafico. Hisense sembra essere pronta a lasciarsi questi problemi alle spalle, proponendosi come il primo brand in grado di fare la differenza nel prossimo futuro.

Si tratterà certamente di un traguardo rilevante da raggiungere, dal momento che il primo smartphone con schermo e-ink in bianco e nero (YotaPhone, lanciato nel “lontanissimo”, in termini informatici, 2012) non riuscì a soddisfare le aspettative di produttori e utenti come voluto, decretando la chiusura del progetto otto anni dopo.

Da non perdere!

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