5 Settembre 2019

Intervista a Cataldo Calabretta

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Cataldo Calabretta
Cataldo Calabretta

Cataldo Calabretta, avvocato e docente di Diritto dell’informazione, è un volto popolare ai telespettatori Rai. E’ reduce dal successo con “Tuttochiaro“, l’appuntamento estivo di Rai1 condotto da Monica Marangoni.

Cataldo Calabretta a Tuttochiaro
Cataldo Calabretta a Tuttochiaro

“Tuttochiaro è stato il nuovo format estivo della mattina di Raiuno. Ha avuto un ottimo riscontro e stando ai dati auditel si è rivelato un vero successo della rete ammiraglia della Rai. Tutto merito della straordinaria conduttrice Monica Marangoni e di tutta la squadra del programma. Sono molto contento di averne fatto parte.

È una trasmissione di servizio come del resto lo stesso titolo porta a pensare. Ma con un approccio diverso, che non è quello del consueto avvicendarsi di temi e rubriche introdotte dal classico “ed ora cambiamo pagina”.

Nella mia rubrica  “In Vostra difesa” trattiamo questioni di diritto e non solo abbiamo cercato di dare consigli utili al pubblico anche per evitare di essere truffati e raggirati”.

Un format innovativo dunque, uno di quelli su cui bisognerebbe puntare per soddisfare le richieste del pubblico … 

Certo, senza alcun dubbio. Si potrebbe pensare ad uno spin off nella stagione tv 2019-2020 perché è una trasmissione ricca di informazioni utili, incontri, suggerimenti, esperienze pratiche, idee per spendere il proprio tempo libero. Elementi che vanno tutti nella stessa direzione seguendo il principio che la qualità della vita si può migliorare con semplicità e che molti piccoli obiettivi di benessere, nel senso più ampio del termine, sono alla portata di tutti”. 

Cataldo Calabretta a La Vita in diretta
Cataldo Calabretta a La Vita in diretta

Il 13 agosto su Raiuno hai condotto un evento di grande rilievo che ha portato in tv il meglio del Cinema Corto. 

Si, per la prima volta il Festival Internazionale dei Tulipani di Seta Nera, ideato da Università cerca lavoro, da Paola Tassone e da Diego Righini è andato in onda su Raiuno. È stata una grande conquista perché la manifestazione è giunta alla 12 edizione ed ha sempre valorizzato i cortometraggi a tema, interamente dedicati al cinema sociale. 

Com’è nato il tuo coinvolgimento nella kermesse ? 

Da qualche anno partecipo alle iniziative organizzate dal Festival dei Tulipani di seta nera che si svolgono durante l’anno. E grazie a Tommaso Martinelli, Maria Rita Marigliani e Luigi Miliucci, che anche quest’anno hanno lavorato alacremente per la buona riuscita della manifestazione, mi sono ritrovato alla conduzione insieme a Metis Di Meo. Sono stati loro, validi professionisti con cui collaboro da tanti anni, che mi hanno convinto ad accettare. La conduzione di format e di iniziative di questo livello mi hanno sempre dato tante soddisfazioni.

Tulipani di Seta Nera
Tulipani di Seta Nera

Sei avvocato, giornalista e docente universitario di Diritto dell’informazione: come si coniugano queste attività così diverse tra loro?

Sono tutte legate in maniera indissolubile: cambiano gli interlocutori, ma al centro di tutto c’è la comunicazione che è da sempre il motore immobile della mia vita. Per essere un buon avvocato devi anche saper comunicare, per stare in tv e reggere determinati argomenti devi trovare il modo di farti capire senza risultare banale, così come quando conduci, quando analizzi vicende giudiziarie e quando moderi. Amo in maniera incondizionata il mio lavoro. Mi piace sottolineare che per fare il conduttore televisivo non serve una “patente”, se si acquisisce la giusta esperienza e si ha una buona preparazione si può ricoprire questo ruolo. 

Lo scorso anno sei stato molto presente nelle trasmissioni Rai, ti sei occupato di cronaca nera: un tuo bilancio ?  

È molto positivo e mi rendo conto di avere una straordinaria opportunità. Ho trattato temi molto delicati e per i quali ci vuole tanta preparazione. Studio tanto al fine di offrire ai telespettatori un’informazione scevra da contaminazioni negative, raccontando la verità dei fatti. Quando la cronaca giudiziaria è esercitata in maniera corretta, in molti casi, si possono addirittura favorire le indagini. Non mancano gli episodi in cui le inchieste giornalistiche sono state di grande aiuto agli inquirenti. Prediligo il commento e l’analisi dei casi, delle inchieste giudiziarie e dei processi in corso. L’unico processo ad oggi esistente è quello che si svolge in tribunale. Credo che il processo mediatico, oggetto di aspre polemiche, si innesca solo quando il rapporto tra informazione e processo penale è distorto e squilibrato. E quando manca la professionalità.

Hai condotto anche Grand Tour d’Italia, in onda su Rete4 in seconda serata, una trasmissione dedicate alle eccellenze del Made in Italy.

È stata una bella sfida. Ho iniziato con la voglia di imparare e confrontarmi con qualcosa di diverso rispetto a ciò che facevo in tv. Ringrazierò per sempre i miei produttori Paola Picilli e Gian Maria Miliacca di Fluendo che hanno creduto in me. Poi devo dire che poter guardare il nostro Paese parlando con chi ha contribuito a renderlo grande è stato per me un vanto e un enorme privilegio. Non solo. È stato anche di grande insegnamento, perché dietro ogni storia di successo ci sono spesso sacrifici, sconfitte, momenti di resa. La normalità dietro l’eccezionalità. Qualcosa di impagabile, che ti spinge a fare sempre di più.

Grand Tour D'Italia - Cataldo Calabretta e Lucilla Agosti
Grand Tour D’Italia – Cataldo Calabretta e Lucilla Agosti

C’é una realtà italiana che secondo te non viene raccontata sufficientemente ma che invece meriterebbe più attenzione? 

Tante, ma sicuramente la mia Calabria, terra meravigliosa dal fascino misterioso, a volte criptico, ma in grado poi di svelarsi in tutta la sua bellezza e generosità. Terra di mare e di montagne, dolce e aspra allo stesso tempo e a torto troppo trascurata: moltissimi sono i professionisti talentuosi ai quali ha dato i natali ma che poi, per mancanza di possibilità, sono costretti ad andare altrove.

Sei riuscito a fare qualche giorno di vacanza ? 

Si, d’estate non rinuncio mai alla spiaggia di Ciró Marina, la cittadina in provincia di Crotone dove sono nato e cresciuto e nella quale torno appena possibile. Non ne posso fare a meno, qui vive tutta la mia famiglia e i miei amici più cari. I giorni trascorsi al mare al Nikos Beach mi rigenerano. Lì c’è il mare più pulito e più bello d’Italia! 

Cataldo Calabretta e il mare della sua Cirò Marina, da 19 anni Bandiera Blu  "Il mare più bello della Calabria" - Nikos Beach
Cataldo Calabretta e il mare della sua Cirò Marina, da 19 anni Bandiera Blu “Il mare più bello della Calabria” – Nikos Beach 

Qual è il prossimo step della tua carriera televisiva che ti piacerebbe raggiungere?

Condurre un programma di cronaca nera in cui la disanima delle vicende giudiziarie sia fatta con competenza e nel pieno rispetto di tutti i soggetti coinvolti. 

Da non perdere!

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