24 Agosto 2019

Ossessionati dal caffè: gli italiani tra tradizione e nuove mode

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Caffè
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Non c’è paese al mondo che dia importanza al caffè come l’Italia, ne siamo certi. Il caffè oltre a essere diventato la bevanda più consumata nel Belpaese è col tempo diventata una vera e propria religione, un rituale rispettato e condiviso quasi da tutti. 

Probabilmente è solo un effetto placebo, ma dati Ansa hanno rilevato che gli Italiani continuano a preferire il caffè nella prima parte della giornata, per svegliarsi: il 58% indica come motivazione preferenziale per bere l’espresso la necessità di trovare la giusta carica e la forza per affrontare la giornata e il 77% di chi beve caffè espresso lo fa tutti i giorni appena sveglio. Si sa che il caffè porta vari benefici e quello di incrementare la produttività fungendo quasi da carburante per il corpo umano è uno di quelli, ma soprattutto è riuscito a penetrare in profondità nella mente delle persone, in particolare degli italiani. 

Il rispetto condiviso che c’è verso il momento del caffè è quasi surreale: se una persona prova a pormi una questione la mattina, io posso dire di avere prima bisogno di un caffè per parlarne e nessuno osa metterlo in dubbio. Gli italiani sanno che è un momento sacro che va affrontato nel massimo del relax, come se stessimo bevendo una pozione magica in grado di renderci più forti e in grado di affrontare qualsiasi cosa. 

Il momento del caffè non è uno solo e varia da persona a persona, nonostante alcuni rimangano d’obbligo e immutabili. La media italiana è di quattro caffè giornalieri, cifra che si è abbassata negli anni. Questi quattro caffè possiamo ricollegarli a quattro momenti della giornata, ossia in casa o al bar per colazione, in ufficio magari a metà mattinata o a metà sera, e dopo i pasti principali, dunque dopo pranzo e dopo cena. 

I posti preferiti dagli italiani per bere il caffè rimangono il bar, luogo prescelto sempre secondo Ansa da più del 70% dei consumatori, l’ufficio e la propria casa ovviamente. Secondo la tradizione in casa bisognerebbe utilizzare esclusivamente la Moka, personalissima e a cui riservare onore e rispetto, ma negli anni il boom del caffè in capsule ha cambiato le cose. 

Le capsule consentono a traverso la macchinetta di fare il caffè in modo molto più facile e veloce, ottenendo un risultato molto simile a quello del bar. Per questo più di 4 milioni di italiani utilizzano stabilmente questo metodo, cifra raddoppiata rispetto agli anni passati e la cui percentuale più grossa è rappresentata dagli under 35. 

Modernizzazione che ha colpito ovviamente anche i vari produttori, e addirittura quelli storici che hanno rivoluzionato il modo di fare e pensare il caffè. Infatti dal 2010 è possibile acquistare le capsule Bialetti, marchio storico del caffè in Italia e nel mondo che proprio nel 1933 creò la famosa Moka, diventata oggetto dalla presenza imprescindibile nella casa di ogni italiano. 

Le capsule consentono di scegliere tra tantissimi gusti e tipi di caffè, e quelle Bialetti ad esempio presentano una linea ispirata alle tradizioni delle varie città italiane. Dal gusto forte e intenso delle capsule Napoli, a quello più leggero e dolce delle capsule Milano, passando per Palermo, Venezia, Torino, Roma e tanti altri gusti come il caffè Biologico, Decaffeinato, Cioccolato, Nocciola, Vaniglia e altri tra cui Honduras, prodotto direttamente da piantagioni onduregne. 

Nonostante la grande diffusione di capsule e cialde, l’87% degli italiani continua a bere il caffè della propria moka. Gli anni e le tendenze possono mutare le modalità e il rapporto degli italiani verso il caffè, ma una cosa è certa: non possono rimuoverlo dal profondo della nostra anima, ormai dipendente e ritmata da questa bevanda così semplice e allo stesso tempo complessa.

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