24 Maggio 2019

Cannes 2019, la vigilia della Palma D’Oro

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Il traditore

Domani, 25 maggio 2019, si concluderà la 72° edizione del Film Festival di Cannes, un anno che resterà sicuramente negli annali della storia del cinema: bellissimi film, nomi pazzeschi, atmosfera ultra glam. Cannes decisamente non ha deluso le aspettative tornando prepotentemente sulla scena internazionale e guadagnandosi i riflettori del mondo del cinema e non solo.

Dopo la presentazione-evento del film di Tarantino con Leonardo Di Caprio e Brad Pitt belli e possibili sulla Croisette, mercoledì è stato il giorno di Xavier Dolan, Dopo il successo di “Mommy” e di “È solo la fine del mondo”, il regista canadese torna a Cannes dimenticando le ultime polemiche per presentare “Matthias et Maxime”; il regista prodigio che ha saputo rivoluzionare il grande schermo negli ultimi anni, ha portato sulle scene il tema della identità sessuale con coraggio, intensità e purezza, strappando una standing ovation al termine della première, evento che ha commosso ed emozionato lo stesso Dolan. Un film intenso, retrospettivo ed introspettivo, ambientato in quegli anni Novanta già mito e amaramente lontanissimi: le certezze esistenziali e sessuali dei trentenni di oggi vengono messe in discussione: si parla di amicizia, di nostalgia, di esistenza, di identità ma sempre e soprattutto di amore.

Mercoledì è stato anche il ritorno sul Red Carpet di Leonardo Di Caprio in occasione della proiezione di Ice on Fire di Leila Conners, che lo vede in veste di produttore e voce narrante: il documentario racconta le terribili conseguenze del cambio climatico mondiale, un tema per il quale l’attore di Titanic si batte in prima linea.

Cannes ha inoltre omaggiato la grandissima Lina Wertmuller proiettando la versione restaurata di Pasqualino Settebellezze, un omaggio che ha visto la reunion con il grandissimo Giancarlo Giannini.

Giovedì 23 invece è stato il grande giorno de Il Traditore di Marco Bellocchio, unico film italiano in concorso. Straordinario Pierfrancesco Favino, alter ego sul grande schermo di Tommaso Buscetta, il primo traditore della Mafia negli anni ’90: magistrale e camaleontico a lui la nostra Palma d’Oro come migliore attore! Grande ovazione in sala, un’accoglienza che fa ben sperare in una consacrazione da qui a poche ore.

Abdellatif Kechiche, già vincitore della Palma d’Oro con La vita di Adele, invece ha presentato la seconda parte del suo nuovo racconto: Mektoub, My Love: Intermezzo.

Venerdì, ultimo giorno prima del gran finale con la presentazione in concorso di It Must Be Heaven di Elia Suleiman: il famosissimo attore e regista palestinese racconta il dramma dell’esilio. Altra pellicola è Sibyl di Justine Triet, con Virginie Efira, Gasprd Ulliel e Adele Exarchopoulos.

Festival concluso invece per La  Semaine de la Critique e la Quinzaine des Realisateurs che hanno già premiato i loro vincitori, ovvero il cartoon francese I Lost My Body e la commedia Alice et le maire.

Ma il vero protagonista di questa giornata è stato Sylvester Stallone a Cannes accompagnato dalla star spagnola Paz Vega, nel cast di Rambo: Last Blood, quinto capitolo della saga in uscita a settembre che ritrova il veterano di Vietnam, Afghanistan e Tailandia, in un ranch dell’Arizona ormai convertito in cowboy. Pellicola fuori concorso.

Stallone, oggi 73 anni, in formissima ma dal volto tumefatto (troppi ritocchi?) si è concesso al pubblico durante la presentazione della pellicola e la sera, sfilando sul red carpet per la proiezione del primo Rambo del 1982, oggi restaurato.

“È bellissimo essere qui, era tanto tempo che non tornavo. Mi piace l’energia che mi avete dato in questa carriera così lunga”- ha commentato. Tante le domande e gli aneddoti sulla carriera e ovviamente sul mitico Rocky: “È un pugile ma avrebbe potuto essere un panettiere o uno che aggiustava biciclette.

Ma certo la boxe era una metafora forte perché tutti nel mondo, uomini e donne, sanno cosa significa lottare contro la paura, la solitudine, il fallimento. Non bisogna mai mettersi al di sopra delle proprie storie e dei propri personaggi”. 

E non a caso aggiunge:  “Ho ancora una grande idea per lui, non so se riuscirò a farlo ma ho pensato a qualcosa di totalmente diverso che potrebbe funzionare.

Non è importante come colpisci, l’importante è come sai resistere ai colpi, e se finisci al tappeto hai la forza di rialzarsi… in piedi! In piedi! In piedi!”. 

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