Nuovo singolo per Elisa che duetta con De Gregori
Elisa torna con un gioiello per i suoi fan.
In attesa del nuovo album e del primo singolo ufficiale, arriva “Quelli che restano“, un duetto intenso e intimo con Francesco De Gregori, scritto interamente da Elisa, assaggio del prossimo lavoro discografico in uscita in autunno, il primo per Island Records.
La canzone
La canzone, disponibile da oggi su tutte le piattaforme digitali, ha debuttato direttamente in vetta alla classifica di iTunes ed è una perla che segna l’incontro tra due artisti straordinari della musica italiana.
Atmosfere calde e personali seguono l’intreccio delle due voci che vibrano profonde e cristalline in primissimo piano, e conducono dentro una delle canzoni più ispirate della cantautrice, i cui versi possono essere considerati pura poesia.
Il brano è accompagnato da un video, in bianco e nero, diretto da Younuts! e girato in un piccolo teatro di Roma con Elisa e Francesco De Gregori.
Quelli che restano, il testo
È che mi chiedevo se la più grande fatica è riuscire a non far niente
A lasciare tutto com’è, fare quello che ti viene e non andare dietro la gente
È che mi perdevo dietro a chissà quale magia quale grande canzone in un cumulo di pietre
Sassi più o meno preziosi e qualche ricordo importante che si sente sempre
È che mi lasciavo trascinare in giro dalla tristezza quella che ti frega e ti prende le gambe
Che ti punta i piedi in quella direzione opposta così lontana dal presente
Ma noi siamo quelli che restano in piedi e barcollano su tacchi che ballano
E gli occhiali li tolgono e con l’acceleratore fino in fondo, le vite che sfrecciano
E vai e vai che presto i giorni si allungano e avremo sogni come fari
Avremo gli occhi vigili e attenti e selvatici degli animali
È che mi voltavo a guardare indietro e indietro ormai per me non c’era niente
Avevo capito le regole del gioco e ne volevo un altro uno da prendere più seriamente
È che mi perdevo dietro chissà quale follia quale grande intuizione tra piatti sporchi e faccende
Tra occhi più o meno distanti e qualche ricordo importante che si sente sempre
Ma noi siamo quelli che restano in piedi e barcollano su tacchi che ballano
E gli occhiali li tolgono e con l’acceleratore fino in fondo le vite che sfrecciano
E vai e vai che presto i giorni si allungano e avremo sogni come fari
Avremo gli occhi vigili e attenti e selvatici degli animali
E più di una volta e più di un pensiero è stato così brutto da non dirlo a nessuno
Più di una volta sei andato avanti dritto dritto sparato contro un muro
Ma ti sei fatto ancora più male aspettando qualcuno
Ma ti sei fatto ancora più male aspettando qualcuno
Siamo quelli che restano in piedi e barcollano su tacchi che ballano
E gli occhiali li perdono e sulle autostrade così belle le vite che sfrecciano
E vai e vai che presto i giorni si allungano e avremo sogni come fari
Avremo gli occhi vigili e attenti e selvatici e selvatici selvatici
Siamo quelli che guardano una precisa stella in mezzo a milioni
Quelli che di notte luci spente e finestre chiuse non se ne vanno da sotto i portoni
Quelli che anche voi chissà quante volte ci avete preso per dei coglioni
Ma quando siete stanchi e senza neanche una voglia
Siamo noi quei pazzi che venite a cercare
Quei pazzi che venite a cercare
Quei pazzi che venite a cercare
Quei pazzi che venite a cercare