6 Novembre 2017

Le Iene e il caso di David Rossi: la procura di Genova apre due indagini

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Nella puntata de “Le Iene Show” trasmessa ieri, domenica 5 novembre, su Italia 1, Antonino Monteleone è tornato ad occuparsi dei punti oscuri sulla morte di David Rossi, dopo che la Procura di Genova ha avviato due nuove indagini.

Il servizio della puntata

David Rossi, capo della Comunicazione di Monte dei Paschi di Siena, la sera del 6 marzo 2013, è precipitato da una finestra della sede della banca a Rocca Salimbeni, nel capoluogo toscano. In quelle stesse settimane, MPS era al centro di una grande inchiesta basata sull’acquisizione di Antonveneta.
Nel luglio 2017, il gip ha disposto l’archiviazione del fascicolo d’indagine aperto con l’ipotesi di reato d’istigazione al suicidio, accogliendo la richiesta avanzata dalla procura senese e respingendo così l’opposizione avanzata – nel novembre 2015 – dai legali della famiglia Rossi, da sempre convinti che si sia trattato di omicidio. È la seconda archiviazione in questa vicenda: una prima indagine si era chiusa nel marzo 2014.
La moglie di David Rossi Antonella Tognazzi e la figlia della donna Carolina Orlandi, che non credono all’ipotesi del suicidio, sono da anni impegnate per far sì che si continui a indagare sulla morte dell’uomo. Anche Pierluigi Piccini, ex dirigente del Monte dei Paschi e sindaco di Siena dal 1990 al 2001, aveva affermato, tra le altre cose, “Non credo che David Rossi si sia suicidato”.

Dopo la messa in onda dei precedenti servizi sul caso, la Procura di Genova (competente a indagare per fatti che riguardano i magistrati senesi) ha avviato due nuove indagini – una per diffamazione e una per abuso d’ufficio – e ha disposto il sequestro di una copia di tutti i filmati originali, i fuorionda e le interviste realizzate per i quattro pezzi finora trasmessi. Gli sarà consegnato tutto il materiale, così come richiesto per legge, ad eccezione di alcune interviste rilasciate da persone che hanno chiesto di garantire il proprio anonimato e per cui quindi vige il segreto professionale.

Pochi giorni fa, la Procura e il Tribunale di Siena hanno pubblicato un comunicato stampa in cui rispondono punto per punto ad alcune delle critiche fatte dalla famiglia di David alle indagini sulla sua morte. A questo proposito, nel servizio trasmesso ieri da “Le Iene”, Monteleone ha intervistato Carolina Orlandi.

Iena: Ti aspettavi la pubblicazione dell’ordinanza sul sito, il comunicato congiunto Procura-Tribunale?
Orlandi: Non solo non me l’aspettavo, però pensavo anche che la Procura dovrebbe rispondere con i fatti non con i comunicati stampa.
Iena: Ma voi ce l’avete con la Procura?
Orlandi: No che non ce l’abbiamo con la Procura, io vorrei stringere la mano a queste persone ma dopo che hanno fatto il loro lavoro come si deve, non con delle lacune, non con mancanze, non con i dubbi che hanno lasciato in sospeso.
Iena: Quello che è stato fatto fino ad oggi, come lo definiresti con una parola?
Orlandi: Lo definirei viziato. Perché comunque dall’inizio siamo partiti da un assunto che era quello del suicidio e sono state fatte delle perizie dopo tre anni e mezzo dalla morte… Quindi o si parla di suicidio per mancanza di prove oppure scrivano nero su bianco “non si può sapere perché noi non abbiamo fatto le indagini”.

Nel comunicato stampa, in merito ai vestiti di David che non sono mai stati sequestrati né analizzati alla ricerca di tracce di DNA, tra le altre cose si legge: «Ragionando ex post la critica è comprensibile. Bisogna però calarsi nella contesto iniziale quando appariva a tutti chiaro l’evento suicidarlo […]».
Orlandi: La Procura dice che all’inizio, i vestiti, non è stato necessario metterli sotto sequestro perché si pensava tutti “si è buttato dalla finestra” ma un magistrato non può dire a priori “si è buttato di sotto”, non lo può fare. Le indagini si fanno apposta. I vestiti di David erano importanti perché potevano avere delle tracce, potevano dimostrare delle cose, o no, però non lo sapremo mai.

Riguardo le lesioni al volto e alla parte anteriore del corpo, nel comunicato, tra le altre cose, si legge: «Certamente su queste lesioni si può dire che non vi è stato un accertamento medico-legale adeguato (soprattutto si denota l’assenza di dettagli per consentirne la datazione). Nella seconda relazione si prende atto che in ordine a tali lesioni non sussistono dati certi su genesi e natura e si formula l’ipotesi di uno strisciamento con un oggetto affilato ma non tagliente. Si indica a tal proposito lo spigolo ma in termini ipotetici».
Orlandi: La Procura sostiene che David avesse voluto buttarsi da solo e che in un momento poi di ripensamento, nel tentativo di tirarsi su con i gomiti e le braccia sul davanzale, è possibile che abbia urtato la parte anteriore del corpo con il muro esterno del palazzo. Ora, David ha un segno che va da qua fino a qua (ndr, indica il viso e mima la ferita che David ha in volto), è una riga quasi, una ferita in asse. Lui ha queste quattro dita viola nell’avambraccio, ha ematomi sotto l’ascella, come è possibile che lui si sia provocato queste lesioni strusciando sulla parte esterna del muro? Si sarebbe provocato delle lacerazioni molto più grandi. Soprattutto ha questo ematoma all’inguine, come è possibile? L’inguine non è una parte esterna del corpo, è una parte abbastanza difficile da strusciare su un muro esterno. Loro dicono che non c’è la prova che siano state terze persone che hanno provocato la morte di David ma queste tracce di queste terze persone non sono state mai cercate.

Riguardo i fazzoletti di carta con le macchie di sangue ritrovati nel cestino dell’ufficio di David, mai analizzati, nel comunicato – tra le altre cose – si legge: «Appare ovvio dire che con il senno di poi poteva essere utile il mantenimento in sequestro dei fazzolettini di carta ma […] non è con i fazzolettini che si sarebbe potuta avere la prova di tale evento».
Orlandi: I fazzoletti sporchi di sangue ritrovati nell’ufficio di David, sono stati distrutti non con archiviazione avvenuta, ma prima che noi potessimo fare l’opposizione. Perché?
Iena: Dice la Procura: quale peso avrebbe potuto avere l’eventuale loro analisi?
Orlandi: Come quale peso avrebbe potuto avere l’analisi? Ma se quel sangue non era di David? Poteva essere di qualcun altro, e quella sarebbe stata magari una prova incriminante per qualcuno.

Per la famiglia di David, inoltre, non quadra il volo di un oggetto che nelle immagini di sorveglianza sembra partire da una delle finestre della Banca proprio in direzione del corpo di David. Pertanto, il comunicato si sofferma anche sul tema della presunta caduta dell’orologio nel vicolo: «Sul polso sinistro i consulenti d’ufficio, cosi come risulta dalle foto della polizia scientifica e dai rilievi medico-legali, rilevano una lesione che riproduce lo stampo di un oggetto in forma rotonda che, vista la sede (polso sinistro), è evidentemente l’impronta profonda lasciata per effetto della caduta dalla compressione del quadrante dell’orologio indossato dal Rossi».
Orlandi: Evidentemente può essere stata lasciata dalla cassa dell’orologio. Ora, non evidentemente dalla caduta. David cade a candela appoggiando prima l’altro braccio, il braccio destro, e poi quello dove aveva l’orologio, no? Come è giustificabile quel segno con l’impatto?

Riguardo, invece, il fatto che non siano mai stati richiesti i tabulati telefonici degli apparecchi cellulari transitati dentro e vicino alla Banca nelle ore della morte di David (cosa che, secondo la famiglia, avrebbe potuto permettere l’identificazione della persona che, nelle immagini di sorveglianza, compare nel vicolo con il telefono all’orecchio), nel comunicato – tra le altre cose – si legge: «[…] come già evidenziato per gli indumenti e i fazzoletti sporchi di sangue, nel contesto iniziale tutto deponeva per l’ipotesi del suicidio e quindi l’eventuale acquisizione del traffico di celle non è stata presa in considerazione, né peraltro sollecitata da alcuno».
Orlandi: Nella seconda archiviazione si sostiene che quello poteva essere un passante che, vedendo il corpo di un uomo a terra, poteva pensare che questo fosse ubriaco e quindi violento. C’è scritta questa cosa qua. Sicuramente però le celle telefoniche avrebbero dato delle risposte, ma non sono mai state richieste…

Riguardo l’omessa audizione di Lorenza Pieraccini, ex segretaria dei due amministratori delegati di MPS – Giuseppe Mussari, prima, e Fabrizio Viola, poi – nel comunicato tra le altre cose si legge: «L’audizione della Pieraccini non avrebbe aggiunto alcunchè al quadro probatorio già cristallizzato».
Iena: Dice la Procura che non cambiava le cose sentire la Pieraccini…
Orlandi: […] Ci vuole sempre la televisione per mettere pressione alla magistratura, ma è possibile una roba così? Dovrebbe essere il contrario…
[…] (ndr, Lorenza Pieraccini) non è stata sentita perché non aveva, secondo loro, niente da dire di determinante e poi… accidenti se non aveva niente da dire di determinante. Una mail non è una roba che puoi leggere in un modo o in un altro. Quella mail* dice una cosa specifica, quindi, ammesso che l’abbia scritta lui, e io ho dei seri dubbi, ma come fai a dire “no, non ci interessa”? Ma poi ti porti un morto sulla coscienza… quindi la Pieraccini doveva essere forse una delle prime da sentire, dopo aver scoperto quelle mail.
Iena: La Procura dice: «I magistrati di questi Uffici hanno il solo ed esclusivo interesse di accertare la verità».
Orlandi: Loro devono fare delle cose che non sono state fatte e ovviamente da parte nostra la rabbia è il primo sentimento. Oggi potevamo sapere delle cose che non sapremo mai e non è facile vivere con la consapevolezza che probabilmente la verità non arriverà mai. Come si vive ogni giorno? I dubbi ti scavano proprio dentro.

* Il 4 marzo 2013, David Rossi si sarebbe scambiato diverse e-mail con l’ex amministratore delegato Fabrizio Viola, che in quei giorni si trovava a Dubai. Risulterebbero agli atti 14 mail che si succedono ininterrottamente dal mattino fino al pomeriggio.
In mezzo alle e-mail in cui si parla di lavoro, dall’indirizzo di David ne parte una con scritto nell’oggetto “HELP” e nel testo “stasera mi suicido, sul serio. Aiutatemi!!!”.

Da non perdere!

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