28 Febbraio 2017

Leone Di Lernia è morto

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Leone Di Lernia è morto

Leone di Lernia non ce l’ha fatta. Il cantante pugliese, voce de “Lo zoo di 105” è venuto a mancare all’età di 79 anni portato via da un male incurabile. Lo avevamo incontrato, l’ultima volta, poche settimane fa a Sanremo in concomitanza del Festival. Lo scorso 21 febbraio era stato ricoverato in seguito ad un malore e dimesso pochi giorni dopo. Durante la puntata de Lo Zoo di 105 odierna, Marco Mazzoli ha annunciato che Leone combatteva, da tempo, contro un cancro al fegato.

Come non dimenticare, nei primi anni ’90, le sue cover goliardiche che lo hanno portato all’apice del successo. Da ricordare Ra-ra-ri, ra-ra, pesce fritto e baccalà (Gypsy Woman), Magnando (Bailando), Chille che soffre (Killing Me Softly), Tu sei ignorante (Zombie), Uè paparul maccaron (Pump Up the Jam), Te sì mangiàte la banana (The Rhythm of the Night), Melanzan (Turn Around), Il presidente (Love Is Love), Cumbà Giuàn (All That She Wants) e Bevi stu chinotto (Get It On).

 

Molto bello e toccante il ricordo di Marco Mazzoli, che con Leone di Lernia ha condiviso l’esperienza radiofonica a 105.

Non poteva mancare il ricordo del direttore di 105.net, Angelo De Robertis, che sulle pagine del sito ufficiale dell’emittente radiofonica ricorda la sua figura. “Leone per me era un artista puro e un esempio di vita: di lui ho ammirato e continuo ad ammirare il talento, la tenacia, la determinazione, la capacità di superare ogni momento, anche il più difficile e doloroso, con positività, e senza mai sacrificare ironia e autoironia. Ripensandoci oggi che Leone se ne è andato, posso dire di non aver mai visto tutte queste qualità in un’unica persona, specialmente nel mondo dello spettacolo, dove giudizi, critiche, invidie e gelosie sono all’ordine del giorno e dove andare al tappeto è davvero facile. Ma non per lui, Leone Di Lernia. Per questo ho voluto ricordarlo così, con una piccola istantanea dell’immagine che ho di lui e che rimarrà sempre nel mio cuore. Potrei parlarne all’infinito, perché i ricordi sono tanti, e gli aneddoti sui momenti di gioia e sui nostri scontri, spesso surreali, manifestazioni quotidiane di un rapporto di amore-odio durato una vita intera, sono innumerevoli. Ma preferisco fermarmi qua e salutarlo con uno dei suoi gridi di battaglia, il più famoso di tutti: ‘AUZ Leone!!!’ Arrivederci grande Leo, buon viaggio. Ci mancherai davvero tanto. Un abbraccio di cuore dal tuo direttore”. 

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