17 Marzo 2016

Basilicata e turismo: intervista a Francesco Garofalo, Presidente Sezione Turismo di Confindustria Basilicata

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Basilicata e turismo: intervista a Francesco Garofalo, Presidente Sezione Turismo di Confindustria Basilicata

POLICORO – Basilicata in forte ascesa sul piano del turismo. Negli ultimi anni la regione ha registrato un notevole incremento di consensi in ambito turistico e con il traino di Matera Capitale Europea della Cultura per il 2019 si appresta a crescere ulteriormente nei prossimi anni. Di questo e tanto altro ancora ne abbiamo parlato con Francesco Garofalo, Presidente Sezione Turismo di Confindustria Basilicata, nonchè imprenditore di successo nel settore turistico con Welcome Lucania.

Partiamo da un’affermazione: la Basilicata sta emergendo a livello turistico…
Il nostro contenitore ha una caratterizzazione molto importante. Abbiamo strutture di villaggi a quattro stelle, garantendo una uniformità qualitativa molto importante e possiamo accogliere contemporaneamente grandi eventi. Questo ha aiutato molto i tour operator nazionali e stranieri, anche per diversificare l’offerta turistica. La Puglia, così come la Sicilia e la Campania, sono proposte in vari modi. La Basilicata, invece, rappresenta una novità.
Sulla scia delle masserie pugliesi si è sviluppata anche qui la trasformazione di aziende agricole in ricettività alberghiera. Molte di queste strutture sono vicine al mare e questo ha fatto in modo che la visita dell entroterra si è ampliata. Ad esempio, abbiamo creato Wine tour che hanno riscosso successo, visto che il turismo esperienziale è richiesto sul mercato. La Puglia ci ha traghettato commercialmente per la vicinanza e l’aeroportualità ha dato una spinta in più: con un hub aeroportuale e i voli diretti, il 50% del lavoro è già fatto. Poi è il mercato che sceglie. Molto è stato fatto negli ultimi otto anni da APT Basilicata. Il turismo è cresciuto del 30% negli ultimi otto anni: nel 2015 abbiamo raggiunto 750.000 arrivi con circa 2.500.000 di presenze. C’è molto da fare, è un punto di partenza.

Matera Capitale Europea della Cultura per il 2019 può dare una spinta maggiore in tal senso…
Lo scenario di Matera 2019 apre nuovi orizzonti. Come Confindustria, abbiamo messo insieme le associazioni di categoria per istituire un tavolo tecnico operativo in pianta stabile. Non solo per risolvere le problematiche del turismo legate a Matera 2019, ma per costruire l’opportunità commerciale che ci darà il turismo che ci darà. Un “modello Matera” perché tutta l’imprenditoria, con la parte politica, può essere da esempio per l’intera regione. Il turismo culturale entra da Matera e vogliamo congiunturarlo al metapontino perché la ricettività della “città dei sassi” è scarna, con circa 3000 posti letto tra hotel, bed and breakfast, affitta camere… E poi c’è una marea di abusivi, altro problema da affrontare perché le aspettative su Matera 2019 sono tantissime e ognuno si butta a capofitto, creando ovviamente delle problematiche di qualità dei servizi.
Sarà una grandissima opportunità, ragion per cui la partnership pubblica e privata deve essere il punto di partenza. Dipenderà da noi se questa operazione può riuscire o meno.
Matera si è altresì targettizzata sul turismo congressuale. E’ la location più richiesta perché le grandi città hanno fatto la loro storia, adesso Matera è la città con un appeal maggiore perché è particolare, ha la sua tipicità ed è unica. il timing di percorrenza da Bari aiuta molto e ci crea quest’altro spiraglio di opportunità sul turismo.
C’è tanto da fare: manca un teatro, un centro congressuale strutturato in una certa maniera. Nessuno si aspettava un’evoluzione simile. Matera è cresciuta del 40% e fa crescere tutto il territorio.
Se siamo bravi tutti a congiunturare cosa arriva a Matera su tutto il territorio regionale, sarà davvero una grande sfida.

Non soltanto Matera, anche il metapontino ha dato segnali di crescita…
Bisogna dare atto al dinamismo imprenditoriale. Gente che ha investito milioni di euro quando vent’anni fa era una scommessa, quando il territorio non percepiva l’importanza del turismo. Soprattutto la politica non ha percepito cosa può portare il turismo e legarlo all’enogastronomia, che è un importante appeal. Ma non si è capito neanche a livello nazionale. Se riflettiamo non esiste un ministero dedicato al turismo.
Come in agricoltura, nel metapontino, gli imprenditori hanno dato lezioni di economia sul territorio, anche nel turismo si sta crescendo pian piano e notevolmente sotto la spinta della Puglia. Il privato però non può fare tante cose e sarebbe pertanto auspicabile che anche la classe politica percepisse meglio il senso del turismo, partendo dalla pulizia, al decoro, alla segnaletica: problematica che attanaglia i comuni ogni anno.
Oggi ci sono ancora investimenti per circa 40 milioni di euro sul territorio, ci sarà l’apertura di un nuovo villaggio a Scanzano e l’amplimanento di un altro a Nova Siri. E’un territorio molto dotato quello del metapontino.

Cosa andrebbe migliorato a suo parere?
Rafforzerei il concetto di servizi, le infrastrutture che ci mancano così come il recupero dei centri storici dei paesi che sono una peculiarità del territorio. Basti pensare a  Pisticci, Bernalda, Montalbano, Tursi, Rotondella, Valsinni o Colobraro, prossimi al mare.
Oltre alle infrastrutture, andrebbero migliorati anche i collegamenti ferroviari. La Pista Mattei (Pisticci, ndr) è un bene necessario che aprirebbe nuovi scenari con l’allungamento della pista. La Regione metterà una dotazione finanziaria affinché si possano fare collegamenti con Roma e Milano a giorni alterni. E’ un primo passo che speriamo si concretizzi. Anche il nord della Calabria protende per questo territorio, per cui potremmo essere la cenerentola del turismo vista la posizione geografica in cui ci troviamo.

Per l’estate 2016 cosa si prevede?
Molte strutture aprono già in occasione delle festività pasquali: sarà un buon termometro. Le prenotazioni sono soddisfacenti. Sarà importante creare un appeal con il metapontino: Matera, inutile citarla, non ha disponibilità di tanti posti letto. Per cui sarà importante organizzarsi per prendere quello che non c’è a Matera, portarlo in questo territorio per poi riportarlo lì. Matera giustifica un giorno e mezzo – due di visita: questo è il timing. Il metapontino è una zona ideale, dal turismo archeologico, a quello dei Borghi: C’è molto da vedere. La Basilicata è patrimonializzata e giustifica un tour di sei giorni. Lo scenario è quello di proporre a livello turistico il sud Italia, includendo anche la Basilicata: questa è la scommessa. Anche su questo l’imprenditoria si è organizzata, facendo una rete di impresa di Confindustria con le regioni meridionali. Un altro dato che bisogna capire è questo. I tour operator fanno affari e dove vedono difficoltà preferiscono cambiare. O il territorio è pronto a livello imprenditoriale e strutturale, o altrimenti perdiamo questa opportunità.

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Bruno Bellini

Direttore Responsabile Lifestyleblog.it - Classe '81, da Monopoli (Bari)
Dal 2015 nella Giuria Stampa del Festival di Sanremo. Dottore in Comuncazione e Multimedia

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