26 Febbraio 2016

Euridice Axen: “L’Ispettore Coliandro? Un’esperienza divertente”

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Euridice Axen: "L'Ispettore Coliandro? Un'esperienza divertente"

Si conclude questa sera la quinta serie de “L’Ispettore Coliandro”. La fortunata serie tv diretta dai Manetti Bros. ha tra i protagonisti di quest’ultima puntata la bellissima ed affascinante Euridice Axen, che ai microfoni di Lifestyleblog.it ha raccontato di questa sua esperienza.

Si conclude quest’oggi la serie de “L’Ispettore Coliandro”. Com’è stato far parte di questa squadra?
C’è stima reciproca con i Manetti. Sono “pazzi come me”, per cui è stato un rapporto di collaborazione nato sotto la stessa stella. Un’esperienza divertente, abbiamo lavorato molto nella sceneggiatura insieme a Giampaolo (Morelli, ndr), quindi abbiamo creato molto. Poi la scrittura di Lucarelli… Insomma, c’erano i presupposti per riuscire a fare qualcosa di carino. Poi è ovvio il giudizio del pubblico è quello che conta, per cui vediamo stasera…

Nella puntata finale interpreti ben due ruoli…
Si esatto, interpreto due personaggi molto diversi tra di loro. Anche questo è stato un mettersi alla prova. Purtroppo non posso svelare molto su questo aspetto, posso solo diire che sono due personaggi, uno Giulia e l’altro Anna.

Pur avendo un ruolo da cattiva, in cosa assomigli al personaggio da te interpretato nella serie?
Se le somigliassi sarei già in carcere… (ride, ndr) Ho sicuramente la determinazione di quel personaggio, che poi ognuno la manifesta in modo diverso nella vita e con scopi diversi.
Coliandro piace perché la chiave è un po’ fumettistica, dove i personaggi vengono un po’ esasperati. E questo rende più originale il lavoro.

Come ti sei trovata a vestire i panni da “cattiva” dopo averti vista in altri ruoli differenti nelle varie fiction?
La cosa divertente è quella di trovarsi all’interno di un poliziesco, un po’ come poteva essere R.I.S. ad esempio. Invece essere il cattivo di turno, non mi era mai successo. E’ un ruolo molto divertente. Questo poi è un cattivo diverso, anche rispetto a “Le tre rose di Eva”, quindi un altro modo di  essere cattivi, una sfumatura ulteriore.

Com’è stato lavorare con Giampaolo Morelli?
Giampaolo è l’ispettore Coliandro, mi sono resa conto di questo: è lui in persona. E’ stato semplice lavorare con lui, una persona carina e disponibile sul set, incline a sdrammatizzare: a me piace molto questo aspetto. Prima del ciak si parla sempre di altro e poi si recita, non sono per le preparazioni assistite sul set, quelle le fai prima. Quando arrivi, devi lasciarti andare. E anche lui è cosi. Per cui è stata positiva questa esperienza. Certo,l’ho dovuto martoriare e torturare e lui si è prestato tranquillamente, non ci sono stati problemi: qualche contusione ma niente di pù (ride, ndr)

Bruno Bellini

Direttore Responsabile Lifestyleblog.it - Classe '81, da Monopoli (Bari)
Dal 2015 nella Giuria Stampa del Festival di Sanremo. Dottore in Comuncazione e Multimedia

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