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Lucana Film Commission alla 72. Mostra Internazionale D’arte Cinematografica di Venezia

La Lucana Film Commission è presente alla 72Mostra Internazionale d’Arte cinematografica per il restauro de La lupa di Alberto Lattuada (1952), uno dei primi film girati tra i Sassi di Matera, sensuale melodramma tratto dalla novella di Verga e sceneggiato – tra gli altri – da Alberto Moravia. Il restauro è promosso da CSC – Cineteca Nazionale in collaborazione con Lucana Film CommissionSensi contemporanei-Cinema e Apt Basilicata ed è stata proiettata in Sala Volpi il 7 settembre alle ore 17. Altra proiezione previstail giorno 8 alle ore 11.

“Abbiamo aderito subito al progetto insieme a Sensi contemporanei-cinema – dichiara Paride Leporace, direttore della Lucana Film Commission – quasi un obbligo per noi, considerato che il film di Lattuada nel 1953 è stato il primo film di finzione ad essere girato nei Sassi di Matera quando erano ancora abitati da numerosi residenti, chiamati in gran numero a recitare il ruolo di comparse mettendo in scena la loro veristica povertà. Fu l’inizio dell’intensa storia cinematografica della Basilicata che ben si lega ai temi della candidatura che vedono Matera Capitale Europea della Cultura 2019 e che fa del cineturismo uno dei suoi asset trainanti”

Il film è una trasposizione dell’omonima novella di Giovanni Verga che trasferisce l’azione in tempi moderni dalla Sicilia a Matera offrendo al regista “una scenografia di indiscutibile risalto” come ebbe a scrivere in una sua recensione l’autorevole rivista “Cinema nuovo”.

Distribuito dalla Paramount, sceneggiato da Alberto Moravia che risiedendo a Matera ebbe l’intuizione di sostituire i contadini verghiani con le lavoratrici della fabbrica di tabacco, il film si avvale dell’interpretazione della sensuale attrice algerina Kerima che circondata da Ettore ManniGiovanna Ralli e May Britt, con il suo splendido corpo segna una pellicola straordinaria. Le grotte, gli antri e le vedute dei Sassi sono magnificamente illuminate dal direttore della fotografia Aldo Tonti che valorizzò le potenzialità espressive e figurative di Matera con la sua particolare tipologia urbana.

“La lupa – come dichiara Emiliano Morreale, Conservatore della Cineteca Nazionale – è un grande mélo torbido e sensuale, il cui fascino è stato apprezzato più all’estero che in Italia”

“Dopo Senza pietà nel 2014, Venezia Classici continua a riscoprire Alberto Lattuada, un regista che si impone per il suo stile originale e i suoi inventivi adattamenti tratti da opere letterarie- ha dichiarato il direttore della 72 Mostra d’Arte  Alberto Barbera– È questo il caso de La lupa, tratto dalla celebre novella di Verga, restaurato per la carte bianche affidata a Bertrand Tavernier, Leone d’Oro alla carriera 2015 e Presidente del Festival Lumière di Lyon dedicato al cinema del passato. Tra i tanti capolavori degli anni Cinquanta influenzati direttamente dal Neorealismo si impone questo gioiello che unisce la cura della messa in scena e della recitazione con l’attenzione per la realtà con due scelte geniali: lo spostamento della trama dall’Ottocento al tormentato dopoguerra e il cambiamento del set dalla quasi obbligata Sicilia a Matera, proprio nel momento in cui il caso dei “sassi” era un problema politico nazionale”

Dopo le proiezioni veneziane il film sarà proiettato a Matera ed è in cantiere il progetto di recuperare le numerose foto di scena scattate da Federico Patellani per potere allestire una mostra tematica sul primo capolavoro cinematografico girato nella città dei Sassi.

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