11 Agosto 2015

Locus festival vola alto: una festa finale degna di una straordinaria undicesima edizione

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Locus festival vola alto: una festa finale degna di una straordinaria undicesima edizione
Foto Umberto Lopez

Oltre 50.000 presenze in 8 grandi serate più tanti eventi collaterali. Il dato più evidente sopratutto delle ultime due serate, è quello di un festival che si sta sempre più allargando a nuove generazioni, pur mantenendo l’appeal “maturo” che lo ha sempre contraddistinto. E Locorotondo lancia un segnale forte dalla valle d’Itria: la cultura e la musica sono uno straordinario volano di sviluppo sano del territorio.

La straordinaria serata conclusiva del Locus festival 2015 è stata emblematica di un festival sempre un po’ oltre le righe, che anno dopo anno cresce sparigliando luoghi comuni e certezze. Scelte artistiche inconsuete per l’Italia e la voglia di valorizzare il bellissimo territorio di Locorotondo e Valle d’Itria, hanno confluito in un happening finale che ha espanso i confini spaziali, temporali e sensoriali tipici di questo evento ormai decennale.

Una grande mongolfiera ha portato centinaia di persone a volteggiare sulle contrade, mentre l’afrobeat ipnotico di Orlando Julius & The Heliocentrics ha pulsato nei campi sotto le scarpate del belvedere, fino a quando il suggestivo skyline di Locorotondo è esploso in mille pezzi, con uno spettacolo di videomapping che ha investito non un edificio come accade di solito, ma un intero paese!

Un idea esagerata e ambiziosa quella del Locus, che è stata subito accolta e fortemente voluta dallo sponsor ufficiale Audi Italia, che ha finanziato in particolare questa iniziativa oltre che tutto il festival, in sintonia con una politica commerciale fortemente orientata all’innovazione tecnologica unita alla bellezza.

Mentre lo spettacolo di luci colorava il profilo di Locorotondo con i suoi tipici tetti aguzzi, noti come “cummerse”, da un tetto è spuntato un dj. Non un dj qualsiasi, ma Philippe Cohen Solal, produttore dei celebri Gotan Project, che ha trasformato il belvedere in un rave party transgenerazionale, coinvolgendo sopratutto i più giovani ma non solo, a ballare per strada.

Quello di Solal è stato l’evento conclusivo dell’undicicesima edizione del Locus, che in 8 eventi ha coinvolto sicuramente più di 50.000 utenti: dall’inizio nel segno della black music americana moderna con Bilal, Robert Glasper, a grandi classici della contaminazione stilistica come George Clinton e Sly& Robbie meets Nils Petter Molvaer, fino all’elettronica di Lamb, di Nils Frahm in Elita Summer Sessions ed infine l’Audi Night.

Il dato più evidente sopratutto delle ultime due serate, è quello di un festival che si sta sempre più allargando a nuove generazioni, pur mantenendo l’appeal “maturo” che lo ha sempre contraddistinto. E Locorotondo lancia un segnale forte dalla valle d’Itria: la cultura e la musica sono uno straordinario volano di sviluppo sano del territorio.

Ringraziamo oltre Audi tutti gli altri sponsor che hanno reso possibile un grande festival fatto quasi interamente di eventi gratuiti. Le istituzioni comunità Europea, Regione Puglia e Comune di Locorotondo, Puglia Sounds, i main sponsor BCC Locorotondo, Tormaresca, Berwich, Okun, Palm Beer. Partner locali come Docks 101, Vicious, Locosteria, BBeP, Sotto Le Cummerse, Cinzia Arte e Bellezza, Pro-Loco, Lido Bosco Verde. Collaboratori come Eco Festa Puglia, Apulia Jazz Network e media partner come Casa Bertallot, RadioRai2, Mucchio Selvaggio e Puglia Promozione.

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