Stefano Dambruoso, deputato pugliese, magistrato e Questore della Camera interviene con una nota e chiede alla presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini di prendere una netta posizione ai fini della modernizzazione e dello snellimento dell’iter di formazione delle leggi. Esordisce così l’onorevole Dambruoso: “Dall’avvio della XVII Legislatura, la Giunta per il regolamento della Camera studia, senza nulla approvare, una serie di modifiche regolamentari”. Aggiunge: “L’obiettivo sarebbe quello di modernizzare il sistema di funzionamento dell’Assemblea e delle Commissioni parlamentari consentendo lo snellimento dell’iter di formazione delle leggi senza mortificare i sacrosanti diritti delle opposizioni. I lavori della Giunta si sarebbero impantanati sulla contrarietà, espressa dalle minoranze, a ogni modifica mentre è ancora in corso l’iter per la riforma della Costituzione. Solo dopo l’ok definitivo alla riforma del bicameralismo paritario si dovrebbe discutere, secondo le opposizioni, di regolamento della Camera, che andrebbe, di conseguenza, modellato sul nuovo tipo di assetto istituzionale”, chiosa Stefano Dambruoso. “Tuttavia – prosegue – è forse il caso di raccontare agli italiani quel che accade oggi, a Regolamento vigente, allorquando il Governo richiede un voto di fiducia su un proprio provvedimento, nel caso di specie la Legge di Stabilità. Secondo l’art. 116 del Regolamento della Camera dei deputati sulla questione di fiducia si deve votare, per appello nominale, non prima di ventiquattro ore dalla richiesta, salvo diverso accordo fra i Gruppi. Pertanto da quando il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, in Aula ha posto, per conto del Governo, la questione di fiducia, i deputati dovranno attendere un’intera giornata per votare, o meno, la medesima fiducia per appello nominale (un rito della durata di almeno un paio d’ore). Nelle ventiquattro ore non si può fare niente Viene sospesa qualsivoglia attività di Aula o di Commissione. Dunque, i deputati dovranno dedicarsi alla riflessione, per un’intera giornata, sul votare o meno la fiducia al governo. E intanto durante le stesse 24 ore, magari via Twitter, si decidono le sorti e il futuro degli stessi partiti di opposizione o maggioranza”. “E’ ancora accettabile – domanda- questa procedura? E’ questa l’Italia che si vuole, ancora burocraticamente legata a stanchi riti che avevano un senso 60 anni orsono quando sono stati pensati nell’immediato dopoguerra e che oggi sono una zavorra per le riforme del Paese? Alcuni attribuiscono a noi politici evidente ipocrisia quando lanciamo slogan su rottamazioni in corso ma poi non siamo in grado di autodisciplinarci per una maggiore efficienza d’azione. L’auspicio è che la Presidente della Camera, più volte sollecitata, si concentri su questo tema e si faccia definitivamente carico del problema e spenda tutta la sua autorevolezza per far sì che la Giunta per il regolamento decida. Al più presto”.

L’onorevole Dambruoso chiede alla Boldrini di prendere una netta posizione ai fini della modernizzazione e dello snellimento dell’iter di formazione delle leggi
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