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Maurizio Mattioli: “I Cesaroni sono rimasti sempre nel mio cuore”

Maurizio Mattioli: “I Cesaroni sono rimasti sempre nel mio cuore” -

È finalmente iniziata la sesta edizione de “I Cesaroni”. Maurizio Mattioli è Augusto.

Cosa puoi raccontarci di questo personaggio?

Augusto è ritornato con il capo cosparso di cenere, come si dice. È un brav’uomo. È finita l’epoca dei sotterfugi, l’epoca degli imbrogli. Ora Augusto è dedicato completamente alla famiglia. Diciamo che la parte malandrina è andata via via assopendosi, lasciando spazio alla volontà di viversi la famiglia con rigore e rispetto. Augusto è tornato pentito, sicuramente più grande e più maturo del passato.

Cosa ti piace di Augusto?

Sicuramente la sua romanità, lato del personaggio che chiaramente a me riesce molto facile. Mi piace molto il suo linguaggio, il suo modo di comunicare con gli altri, la battuta sempre pronta. Si può dire che Augusto incarna il mio modo di essere attore comico e questo mi piace molto.

Puoi anticiparci qualcosa per questa sesta serie?

A dire la verità non posso dire molto. Sicuramente ci sarà per Augusto un arrivo inaspettato, da molto lontano, che cambierà un po’ di cose. Da non perdere il proseguo di questa vicenda perché regalerà non poche emozioni.

Cosa è significato per te ritornare come presenza fissa in questa serie?

Nella mia testa “I Cesaroni” ci sono sempre stati. Ho iniziato con la prima serie e poi decisi di intraprendere un’altra strada con Massimo Boldi in un lavoro che portava ad una forte popolarità. Ma “I Cesaroni” sono rimasti sempre nel mio cuore. Io, romano, credo che la famiglia dei Cesaroni incarni tutto ciò che per un romano la famiglia è… il pranzo domenicale, le chiacchierate in famiglia… Poi quando si è ripresentata l’occasione non ho avuto dubbi su cosa rispondere. E così dalla fine della quinta serie, con la scoperta di un nuovo fratello eccomi ritornato, ecco ritornato Augusto.

Quali sono secondo te i punti di forza di questa serie?

I Cesaroni sono i vicini di casa di tutta Roma, sono quelle persone con cui prendi il caffè al bar, o dove magari vai a comprare il vino, o dove decidi di andare a mangiare. Il successo dei Cesaroni, secondo me, è frutto proprio di questa loro umanità e di questo loro essere così vicini alla realtà.

I Cesaroni sono un prodotto made in Italy. Cosa pensi dei prodotti italiani in generale? In che condizione si trova oggi la televisione italiana?

I prodotti italiani sono ottimi, e su questo non ci sia nulla da eccepire. Il problema alla base di tutto è l’economia. In Italia ci sono tantissimi attori ed autori bravi, ma se l’economia non torna quella di una volta la vedo veramente difficile. Ad esempio io, nel mio piccolo, me ne accorgo anche dalle chiamate di lavoro che sono diminuite. Per carità, ringraziando Dio, lavoro e non mi lamento, ma sicuramente non si lavora come prima, è tutto ridimensionato e ho paura che non si sia ancora trovato il modo di invertire la rotta.

Progetti futuri?

Sono molto contento, perché sto lavorando in un film di Silvio Muccino. Ci sto mettendo tanta passione. È sicuramente un film difficile per me, nel senso che il personaggio richiede delle prerogative diverse dal mio solito. È un film molto bello ed impegnativo che parla di un uomo di circa sessanta anni che cerca un riscatto nella vita, partendo dalla difficile situazione che la moglie, che non sta bene, vive. È un gran bel progetto che sicuramente mi da e mi darà tante soddisfazioni.

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