Si intitola “8 MARZO” il nuovo progetto musicale autoprodotto di Lorenzo Zappa pubblicato su YouTube nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
I riferimenti temporali sono emblematici, le due ricorrenze richiamano l’attenzione sulla condizione femminile, sulle conquiste raggiunte (e non) nel campo dei diritti e sulla lotta contro le discriminazioni e le violenze alle donne. E’ esplicito l’oggetto del lavoro del cantautore, un moderno paroliere che riflette su una situazione sociale di attualità. “8 MARZO” è l’espressione artistica di un pensiero atroce, senza toni volgari, ma che arriva diretta come un pugno. Il contrasto tra la voce intensa del cantautore, la musicalità e la poesia sonora smascherano la realtà in modo tanto sensibile, quanto lucido e tagliente: “altro che pari opportunità” è la constatazione. E all’ascoltatore non resta che pensare.
Il testo è diretto e realistico e questo basta perché le parole arrivino come coltelli: storie di donne umiliate, che piangono e vivono sole, tra la paura e l’indifferenza della gente. Le protagoniste del video, per la regia di Paolo Parisotto, sono ballerine. I corpi, i volti e i movimenti raccontano l’universo femminile e le sue contraddizioni: sensibilità e durezza, fragilità e forza, spirito di sacrificio e senso di rassegnazione. Con la danza emerge anche la coralità che unisce le donne, la condivisione di sentimenti che attraversa le generazioni e le unisce in un comune senso di speranza, quello che chiude il video con lo sguardo di una bambina.
I contrasti sono il modo in cui Lorenzo Zappa vede e rappresenta il mondo che lo circonda. Il cantautore denuncia l’atrocità di una piaga sociale contrapponendo la bellezza; la musica come amplificatore delle sofferenze silenziose; il canto come grido liberatorio delle urla nascoste.
Il messaggio arriva immediato, la violenza non è nelle parole ma è lo specchio della realtà, senza moralismi, né insegnamenti. Zappa non urla, non dice parolacce, fa cantare la realtà e questo è quanto di più coinvolgente e sconcertante allo stesso tempo.
I testi e la musica sono di Lorenzo Zappa, che firma gli arrangiamenti con il suo produttore Paolo Agosta. Il risultato del lavoro si traduce in un sound underground di forte impatto emotivo, una melodia di pianoforte, archi e chitarra elettrica (Paolo Agosta), accompagnata da cori e voci, in cui ogni strumento ha il suo specifico significato. La musica parla il linguaggio dell’artista, gli schiaffi arrivano a colpi di violino, i cori potenziano il disagio, il pianoforte consola e racconta lo sconcerto.
Il video “8 MARZO” è su YouTube, accessibile a tutti, perché il progetto musicale nasce da un sentimento impulsivo di umanità che l’artista vuole condividere pubblicamente (http://www.youtube.com/watch?v=Qu16EuVvF3k).
Stesso atteggiamento artistico e umano è quello che ha dato vita a “La quiete” (http://www.youtube.com/watch?v=KnXFq8a-0F4), brano sulla morte assistita che ha commosso Mina Welby e Beppino Englaro, a cui Lorenzo Zappa ha fatto ascoltare il brano prima di presentato alle selezioni del 60° Festival di Sanremo (2010).
Per spiegare il sentimento che da cui è nata la canzone “8 marzo” Lorenzo Zappa pone sostanzialmente un quesito, che è quello che gli risuona in testa: “come è possibile dimenticarlo?” E spiega: “Le donne sono l’origine della vita, l’amore per le donne ha spostato i confini dei continenti, ha cagionato epiche guerre, ha ispirato opere d’arte. Senza le donne saremmo probabilmente in una provetta, si estinguerebbe il genere umano. Le donne sono quelle che ti sostengono, credono in te che e ti aiutano a scoprire la tua sensibilità. Le donne desiderano amare. Come è possibile dimenticarlo?”.
L’ambientazione musicale in cui si muove Lorenzo Zappa è quella del cantautorato rock underground, ma la definizione ha confini labili, il suono e il carattere sperimentale sfuggono alla sovrapposizione di concetti e strutture verbali. E per una coincidenza tornano pertinenti alla memoria le parole dell’illustre omonimo Frank, che alle domande sul suo stile musicale rispondeva che “parlare di musica è come ballare di architettura“.
Nel sound di Lorenzo confluiscono tanti e diversi elementi: le esperienze di vita, gli estremismi della Milano anni ‘80 e ‘90, gli studi di canto moderno e lirico, i gruppi giovanili e le cover-band, la contaminazione rock progressiva, la rielaborazione di tutte queste influenze e infine il filtro della maturità, l’osservazione della realtà attraverso la lente psicologica.
L’approccio compositivo di Lorenzo Zappa è una derivazione di tutto questo, di background culturale e sperimentazione strumentale.
La quotidianità è il suo campo d’azione. L’interesse è rivolto all’informazione, alla lettura dei giornali, delle notizie di cronaca, attualità e politica, che entrano nella sua mente e si ripropongono in forme diverse e sovrapposte come le immagini di un caleidoscopio. Musicalmente il risultato è un mash-up di strumenti, sonorità, cori, voci, registrazioni ambientali e riproduzioni strumentali fatte a bocca, ad esprimere lo spirito di ricerca e l’aspetto umano a cui l’artista vorrebbe riportare le cose, come sarà nel suo album solista.