20 Dicembre 2013

La frutta secca a guscio riduce la mortalità

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La frutta secca a guscio riduce la mortalità -

Nuove evidenze sui benefici della frutta secca a guscio sulla salute. Nello studio pubblicato lo scorso 20 Novembre sul New England Journal of Medicine1, i ricercatori hanno esaminato il rapporto tra il consumo di frutta secca a guscio e la mortalità, totale e legata a cause specifiche, prendendo in esame le 76.464 donne dello studio “Nurses’ Health Study” e i 42.498 uomini del “Health Professionals Follow-up Study”. L’assunzione di frutta secca a guscio (tra cui pistacchi, mandorle, noci del Brasile, anacardi, nocciole, noci di macadamia, noci pecan, pinoli e noci), è risultata inversamente associata alla mortalità totale di uomini e donne, indipendentemente da altri fattori che potessero incidere sull’aspettativa di vita. Inoltre, lo studio ha rilevato significative associazioni inverse in relazione alle morti per cancro, per malattie cardiache e respiratorie.

Questo del New England Journal of Medicine è il più grande studio mai condotto che esamina la relazione tra il consumo di frutta secca a guscio e la mortalità. I risultati sono in linea con gli studi condotti precedentemente, come sostiene l’autore Charles Fuchs, MD, MPH, “Department of Medical Oncology” del Dana-Farber Cancer Institute, Boston, MA. “Le evidenze del nostro e di altri studi suggeriscono che consumare frutta secca a guscio ha un potenziale beneficio sulla salute e la longevità”, afferma il Dott. Fuchs.

La frutta secca a guscio contiene importanti nutrienti come grassi insaturi, proteine di alta qualità, vitamine (ad esempio vitamina E, acido folico e niacina), sali minerali (ovvero magnesio, calcio e potassio) e sostanze fitochimiche, tutti elementi con proprietà cardioprotettive, antitumorali, antinfiammatorie e antiossidanti.

Precedenti studi avevano sostenuto il potere protettivo della frutta secca a guscio, in particolare dei pistacchi. Questi suggeriscono che i pistacchi consumati con moderazione possono contribuire a mantenere i giusti livelli di glucosio nel sangue2. Inoltre, la FDA (Food and Drug Administration) riconosce che mangiare circa 40 grammi al giorno della maggior parte della frutta secca a guscio, compresi i pistacchi, all’interno di una dieta a basso contenuto di grassi saturi e colesterolo, può ridurre il rischio di malattie cardiache3. Riguardo al mantenimento del peso, una ricerca recente suggerisce che lo stesso atto di sgusciare il pistacchio aiuta a rallentarne la velocità di consumo: scegliendo pistacchi col guscio si assumono meno calorie rispetto a quelli già sgusciati. I gusci, accumulandosi, sembrano anche funzionare come un segnale visivo che aiuta a  ridurre il consumo calorico. È interessante poi osservare che nonostante il minor consumo di calorie (e di pistacchi) non si rilevava alcuna differenza nel grado di soddisfazione dei consumatori4,5.

Una porzione di 30 grammi corrisponde a circa 49 pistacchi, il maggior numero  rispetto a qualsiasi altro snack a base di frutta secca a guscio, e fornisce una buona quantità di fibre (3 grammi), 6 grammi di proteine, 11 grammi di grassi amici del cuore, per un totale di sole 160 calorie.

“I risultati dei nuovi studi sulle capacità protettive della frutta a guscio, e dei pistacchi in particolare,” – sottolinea Giorgio Donegani, Presidente della Fondazione Italiana per l’Educazione Alimentare – “confermano come questi alimenti presentino un raro insieme di prerogative diverse che, sommandosi tra loro, esercitano un effetto molto positivo sul benessere generale. Agendo su più fronti, grazie all’apporto di acidi grassi insaturi, di antiossidanti, di proteine, fibre e specifici fattori fitochimici, questi alimenti influenzano a vari livelli i processi vitali e aiutano la prevenzione di diversi stati patologici.”

Lo studio è stato finanziato dal National Institutes of Health (NIH) con il supporto  dell’International Tree Nut Council Nutrition Research & Education Foundation (INC NREF). Il National Institutes of Health è composto da 27 enti diversi, Istituti e Centri, che si occupano di ricerche specifiche. Tutti gli enti, tranne tre, ricevono i finanziamenti direttamente dal Congresso degli Stati Uniti e amministrano in autonomia i propri budget. Obiettivo del National Institutes of Health è condurre ricerche sulla natura e sul comportamento dei sistemi viventi per migliorare la salute, allungare la vita e ridurre malattie e disabilità.

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