Mario Bovenzi è tra i giovani protagonisti della fiction in onda ogni Venerdi su canale 5, IMMATURI LA SERIE di PAOLO GENOVESE DIRETTA da Rolando Ravello. Ed è proprio quest’ultimo ad aver creduto sin da subito nel talento del giovanissimo attore
Noi di Lifestyleblog l’abbiamo incontrato per voi.
Come nasce la tua passione per la recitazione?
Diciamo che sono sempre stato molto estroverso, mi piace comunicare le mie emozioni e divertire chi mi ci circonda e sono riuscito ad esprimere al meglio questi miei modi di fare grazie alla recitazione. Mia madre è un’insegnante di scuola elementare e sono cresciuto vedendola preparare in continuazione le recite scolastiche e rimanevo sempre sorpreso di quanto fosse affascinante il mondo del teatro, colui che più di tutti mi ha ispirato è stato il grande “principe della risata” Totò. Ricordo che da bambino costrinsi i miei genitori a portarmi a visitare la sua tomba e siccome quando arrivammo il cimitero era chiuso mi misi a piangere così tanto che il custode riaprì soltanto per me, questo per farvi capire che la mia ammirazione nei suoi confronti è sempre stata ai massimi livelli. Non a caso il mio cavallo di battaglia è proprio ” ‘A livella” che ci insegna come di fronte alla morte siamo tutti uguali e quindi è inutile atteggiarsi con spavalderia.
Come sei approdato sul set di Immaturi la serie?
La mia agenzia mi presentò per il provino, quando andai c’era un corridoio pieno di ragazzi con la camicia a quadri, occhiali e l’aria da “secchioni” adatta al personaggio di Luigi Sorti, francamente non ci speravo molto. Dopo più di un mese nel quale non avevo avuto nessuna notizia mi chiamarono dicendomi che la parte era stata assegnata proprio a me e dopo una settimana mi sono ritrovato sul set.
Un aneddoto legato ai giorni di riprese?
Non potrò mai dimenticare di aver girato una scena in piena estate con 38° indossando una giacca di lana e una kefiah. Ci trovavamo nell’aeroporto di Fiumicino e mentre tutti avevano t-shirt e pantaloncini io ero vestito come se fosse inverno perché Luigi Sorti (il personaggio che interpreto)aveva deciso di essere punk, infatti avevo anche una cresta altissima e la maglia di Che Guevara.
Il tuo personaggio, nell’evoluzione della serie, cambia davvero molti look: perché?
Il regista Rolando Ravello in un’intervista ha definito il mio personaggio come “un adolescente inadatto, quello preso in giro, quello che vive in una realtà diversa e che non riesce ad omologarsi al resto della classe. Mi ci rispecchio a pieno.” Da qui nasce l’idea dei vari look, Luigi Sorti è un ragazzo un po’ ingenuo, alla continua ricerca di se stesso e pensa che cambiando continuamene abiti, pettinatura ed atteggiamenti riuscirà a farsi accettare dagli altri ma poi si renderà conto che serve ben altro che dei look per essere apprezzato.
Nella vita reale pensi sia un esperimento che possa funzionare ?
Nella vita reale moltissime persone sono come Luigi Sorti, seguono la moda con l’intento di essere accettati dalla società che tende ad essere sempre più critica, imponendo canoni estetici che rendono insicuri e creano molti disagi, sarò banale ma credo che alla fine la cosa più importante sia quella di rimanere se stessi in ogni occasione e non pensare a ciò che pensano o dicono gli altri, quindi penso che continui cambi di look non servano poi così tanto.