24 Novembre 2017

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: il parere dell’avvocato Ottomano

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Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: il parere dell'avvocato Ottomano

Il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. In tutto il mondo sono in programma migliaia di iniziative volte a sensibilizzare e coinvolgere le persone sui drammatici temi della violenza contro le donne e del femminicidio. Micaela Ottomano, eccellente avvocato esperta di diritto di famiglia e di diritto delle assicurazioni, è impegnata su questo fronte sia nel suo lavoro quotidiano fra tribunali e media sia personalmente come donna. L’emergenza del femminicidio è da anni al centro della sua attenzione. Ha lo studio legale a Napoli e a Roma.

“Sfortunatamente, occorre registrare che ci sono alcuni uomini psicologicamente instabili che commettono certi riprovevoli comportamenti”, osserva con rammarico Micaela Ottomano.

Nel nostro Paese vige dal 2013 una legge varata per contrastare la violenza sulle donne, qual è il suo parere su questa normativa?

Questo intervento legislativo è stato fondamentale per avversare un fenomeno che oramai costituisce un’emergenza sociale. Serviva una legge ad hoc ma ritengo che si debba fare di più. L’omicidio è l’ultimo atto del “procedimento” della violenza, ed è l’estrema manifestazione del possesso. Il femminicidio si colloca tra i reati che hanno origine da un substrato culturale radicato ed arcaico. Alcuni uomini non hanno ancora accettato l’emancipazione della donna. Stato, famiglia e scuola devono creare una rete di protezione e intervenire in maniera incisiva perché la violenza sulle donne riguarda tutti e non deve essere concepito solo come un fatto privato

In che modo analizza il proliferare di casi di violenza sulle donne?

Le ragioni che spingono gli uomini a compiere atti vergognosi nei confronti delle donne sono le più disparate e difficilmente le analisi “da manuale” di molti esperti, fatte attraverso i media, danno contezza del problema. Sono convinta anche che ogni caso andrebbe approfondito e valutato singolarmente. Non c’è dubbio che la violenza da parte di certi uomini nei confronti delle loro moglie, fidanzate, figlie  c’è sempre stata ma di recente è aumentata a dismisura e la crescita esponenziale di questi fatti mette in luce i tanti punti deboli dei rapporti tra uomini e donne. Senza dubbio l’emancipazione femminile e cioè la maggiore libertà e autodeterminazione di cui oggi le donne indubbiamente possono disporre, grazie all’istruzione e al lavoro, ha messo in discussione i cardini di quella che un tempo era l’autorità maschile e patriarcale. Ciò ha fatto crollare per gli uomini una serie di certezze, dando luogo a una fragilità di ruolo, psicologica e sociale, scatenando così una reazione incontrollata e mostruosamente aggressiva. La donna ma in generale ogni essere umano, in quanto persona, dovrebbe essere rispettato e nessuna tipo di lesione, cagionata nei confronti di alcuno, è da giustificare.

Sono stati molti gli episodi che hanno evidenziato un altro genere di violenza, purtroppo, balzato agli onori della cronaca: lo sfregio con l’acido…

È un’altra preoccupante emergenza. Proprio per questo approvo l’intenzione di presentare una proposta legislativa che integri un nuovo tipo di reato: il deturpamento della persona, l’omicidio di identità. Un reato che deve avere lo stesso genere di sanzione, come avviene per l’omicidio doloso. Una persona, donna o uomo che sia, sfregiata a vita è come se fosse stata uccisa. Ho seguito con molta attenzione la vicenda di Gessica Notaro, una donna meravigliosa che è stata privata della sua bellezza e con una grande determinazione ha preso in mano la sua vita dando prova della sua straordinaria intelligenza. Quello commesso nei confronti di Gessica è stato un atto di ferocia e di spietatezza abnorme che andrebbe severamente punito. Auspico che il nostro parlamento intervenga in maniera più incisiva e legiferi al più presto puntando sull’asprezza della pena nei confronti di chi uccide le donne in modo che possa rappresentare un vero deterrente.

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