27 Luglio 2017

Valerio Mastandrea: “A novembre la mia serie tv Linea verticale”

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Valerio Mastandrea protagonista della seconda serata de “Le giornate del cinema lucano”

Seconda serata de “Le giornate del cinema lucano” con Valerio Mastandrea. L’attore ha parlato del suo ultimo lavoro. Anche per lui il premio Internazionale Maratea 2017 realizzato dal maestro Michele Affidato, e l’Eilat Diamond Awards

“Abbiamo terminato da poco le riprese e ci stiamo ancora lavorando. Sono ancora frastornato e ansioso di vedere quello che ho fatto. Il film dura tanto: tanto prima, poco durante e tantissimo dopo. Speriamo che quello che abbiamo seminato riusciamo a raccoglierlo”. 
Valerio Mastandrea: "A novembre la mia serie tv Linea verticale"
Come nasce l’idea di questo film?
Avevo in mente la storia da tanti anni. Poi sono riuscito ad incontrare le persone giuste sia dal punto di vista artistico sia da quello produttivo. 
Sarà presentato alla Festa del cinema di Roma? 
No, non credo. Lo monteremo con molta tranquillità, ho molte cose da fare, spero sia pronto entro i sei mesi dell’anno prossimo. 
Hai detto che hai molte cose da fare: cosa c’è?
Non c’è niente (ride, Ndr).
Come mai fai poca televisione? 
La faccio solo se costretto.
Sei spesso ospite di “Che tempo che fa”. Fazio ti costringe?
No, solo per la promozione dei film. Quando ci vado porto il mio proverbiale buonumore televisivo.
Però fai divertire…
La tristezza fa divertire, è così.
In realtà come mai sei poco presente? Hai incominciato dal Maurizio Costanzo show…
Sì, poi ho trovato un mestiere e faccio quello. E’ tanto che dopo ventiquattro anni faccio una cosa diversa. A me la televisione fa paura.
Perché fa paura? 
Sì, ad ognuno il suo mestiere. C’è chi la tv la sa fare, chi no. Io non credo di saperla fare. Però, forse, la farò. Non escludo niente.
Una serie tv l’hai girata…
Sì, esce a novembre su Rai 3, si intitola Linea verticale. È diretta da Mattia Torre, uno degli autori di Boris. Parla di ospedali e di un reparto molto pesante, quello di urologia oncologica. Con uno sguardo diverso e molto in avanti. Quasi futuribile, grazie alla qualità della scrittura di Mattia.

Da non perdere!

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