6 Maggio 2016

Campari Academy e il bartending oggi: il valore della formazione e la diffusione della cultura del bere responsabile

4 minuti di lettura
Campari Academy e il bartending oggi: il valore della formazione e la diffusione della cultura del bere responsabile

L’importanza della formazione per diffondere una cultura del “bere bene” e di qualità e la figura del bartender come nuova professione del futuro.

Questo il cuore del dibattito tenutosi ieri a Milano in una location insolita e innovativa: l’imponente truck realizzato da Campari Academy, la scuola di formazione d’eccellenza nata nel 2012 attraverso la quale il Gruppo Campari si pone come punto di riferimento internazionale per la formazione e la divulgazione della cultura del bere di qualità e responsabile.

Dopo il debutto milanese di oggi, infatti, il Campari Academy Truck partirà per un lungo viaggio in giro per l’Italia visitando, fino ad ottobre 2016, 24 città, con l’obiettivo di far conoscere, apprendere e sperimentare l’arte del “bere bene” attraverso 70 appuntamenti dedicati a professionisti e appassionati del settore.

 

Il tour di Campari Academy rientra nell’ambito di #Beremeglio, il nuovo progetto congiunto lanciato da Federvini e Fipe volto a sostenere il consumo responsabile e a promuovere la qualità del servizio all’interno dei pubblici esercizi italiani.

Una realtà in costante evoluzione e con ampi margini di sviluppo, quella dei pubblici esercizi italiani, che secondo quanto rilevato dall’ultimo Rapporto Ristorazione presentato da Fipe nel 2015 osserva una crescita dei consumi fuori casa con un incremento reale dello 0,8% che consacra il nostro Paese al terzo posto nel mercato europeo della Ristorazione (dopo Regno Unito e Spagna) con un fatturato pari a 76 miliardi di euro.

In Italia, la cultura del bere alcolici è ancora fortemente moderata e legata alla tradizione e ai riti della socialità conviviale – ha commentato il Direttore Generale di Federvini Ottavio Cagiano de Azevedola nostra posizione strategica al centro del Mediterraneo si porta dietro caratteristiche positive alimentari e di consumo che è nostra responsabilità trasmettere all’esterno, nei diversi contesti e ai diversi target”.

 

Proprio questa specificità nazionale fa sì che il nostro Paese, con i suoi 149.085 bar (dati Fipe), rappresenti uno scenario ottimale per promuovere una “civiltà del bere” che trova nella formazione il punto di partenza per un miglioramento generale nella relazione col consumatore e nel servizio offerto.

 

Consumo che avviene principalmente fuori casa, con oltre un italiano su due che, secondo quanto rilevato dal Rapporto Fipe 2015, frequenta abitualmente bar e ristoranti.

 

Alla luce di questi dati, è oggi fondamentale, a tutti i livelli, creare e diffondere una cultura improntata sul concetto di qualità e responsabilità che parta dal barista per arrivare a un consumatore finale sempre più raffinato. Il bartender si rivela quindi una figura strategica, un professionista che prende coscienza delle nuove esigenze del mercato e che, per fronteggiarle al meglio, investe concretamente nella propria formazione per andare oltre la semplice erogazione del servizio e offrire una prestazione più trasversale.

 

“Il settore di riferimento – chiarisce in tal senso Simonpaolo Buongiardino – Presidente Capac, Politecnico del Commercio e del Turismo – richiede oggi competenze sempre più articolate che spaziano in modo interdisciplinare dalla merceologia fino alla conoscenza delle normative, alla tecnica di preparazione e servizio, alla gestione aziendale e alla comunicazione. Il pubblico esercizio è sempre più spesso inteso, e come tale deve essere gestito, come un ambiente esperienziale complesso nel quale ogni scelta contribuisce a declinare la percezione del cliente e a instaurare una relazione soddisfacente e continuativa”.

 

Un punto di vista condiviso anche da chi ha fatto della formazione la propria professione come Guido Morelli, Responsabile della scuola di formazione Flair Academy, secondo cui negli ultimi anni il trend di iscritti è aumentato del 10% su base annua a dimostrazione di quanto sia condivisa la necessità di possedere competenze specializzate. Lo conferma anche Marco Ranocchia, titolare di Planet One, che osserva come un numero sempre maggiore di corsisti (nel 2015 il 20% in più) scelgono un intero percorso formativo, invece del singolo corso, perché consapevoli dell’urgenza di una preparazione completa.

 

Prospettive incoraggianti anche sul fronte dell’occupazione. Prosegue Guido Morelli: “circa il 70% dei nostri iscritti si inserisce, dopo la formazione, nel mondo del lavoro. La fascia più ricercata rimane quella più giovanile (18-25 anni) con offerte equamente divise tra tirocini (50%) e assunzioni vere e proprie (50%)”.

 

Queste sono le motivazioni che hanno spinto un grande protagonista del beverage come Gruppo Campari, da anni in prima linea nel diffondere una cultura del bere responsabile, a portare la propria Academy in giro per l’Italia.

 

In conclusione del dibattito Andrea Neri, Senior Marketing Director Gruppo Campari Italy, ha dichiarato: “Da anni il Gruppo Campari è impegnato a incoraggiare i bartender all’adozione di comportamenti responsabili nei confronti della clientela e dell’intera filiera. Un impegno concreto che trova oggi, con il tour in tutta Italia di Campari Academy, una nuova e importante occasione di contatto con i professionisti del settore e gli appassionati accomunati dalla voglia di raggiungere un unico obiettivo: l’eccellenza nel bere…in modo responsabile”.

 

Gruppo Campari ribadisce oggi il proprio impegno a promuovere un consumo moderato dei propri prodotti, riconoscendo nel bartender uno dei veicoli più importanti per istruire il consumatore ad un consumo moderato e di qualità – conferma Aldo Davoli, Public Affairs e CSR Senior Director Gruppo Campari. Il Gruppo è inoltre consapevole del ruolo primario che famiglia e istituzioni possono giocare, congiuntamente, nell’educare i consumatori. Per questo, continuiamo a rafforzare la collaborazione e il dialogo con le istituzioni preposte portando avanti, insieme alle associazioni nazionali di categoria, iniziative come questa che, già da anni, il Gruppo promuove con convinzione”.

 

 

Alla tavola rotonda hanno partecipato:

 

  • Ottavio Cagiano de Azevedo, Direttore Generale di Federvini
  • Simonpaolo Buongiardino, Presidente Capac – Politecnico del Commercio e del Turismo
  • Marco Ranocchia, Amministratore Delegato Planet One
  • Guido Morelli, Responsabile Flair Accademy
  • Francesco Antonio Malaspina, Preside Istituto Alberghiero Carlo Porta Milano
  • Aldo Davoli, Public Affairs e CSR Senior Director Gruppo Campari
  • Andrea Neri, Senior Marketing Director Gruppo Campari Italy

 

 

IMG_0731 

* Rilevazione Istat “L’uso e l’abuso di alcol in Italia”Periodo di riferimento anno 2014; data di pubblicazione aprile 2015.

 

Da non perdere!

P