30 Agosto 2015

Per un italiano su 2 dopo le vacanze insorge la sindrome da rientro, ecco il decalogo per superarla

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Michele Cucchi a Balotelli: “Torna a casa Mario, questo è il momento giusto” -

Fisicamente appesantiti, psicologicamente non ancora pronti, in apprensione per il senso di responsabilità e i carichi di lavoro incombenti. Per un italiano su 2 il rientro dalle ferie è all’insegna della preoccupazione e le vacanze estive di colpo sono già un lontano ricordo. Già durante gli ultimi sgoccioli prima del rientro al lavoro circa 6 italiani su 10 evitano di pensare alla solita routine che li aspetta, quella casa-lavoro lavoro-casa mentre gli altri pensieri da scacciare sono le ansie del posto di lavoro (57%), il ritorno alla vita da pendolare (42%) e la sveglia al mattino (27%). I rimedi? Gli esperti sono chiari: corretta idratazione, sana alimentazione e giusto approccio psicofisico sono le armi in più per affrontare al meglio il ritorno in città.

E’ quanto riporta uno studio di In a Bottle (www.inabottle.it) condotto con metodologia WOA (Web Opinion Analisys) raccogliendo le opinioni di circa 1000 italiani, uomini e donne, attraverso un monitoraggio online sui principali social network, forum e community digitali per raccogliere ansie e paure sul ritorno in città e su circa 30 esperti tra psicologi, sociologi e nutrizionisti, che spiegano come approcciare il post-vacanze.

Per il 24% degli italiani le vacanze sono sempre troppo corte e volano via subito, complice anche il bisogno di staccare dopo un anno intenso. Il 18% dichiara si volersela spassare e il 19% di rilassarsi come si deve. Tuttavia l’approccio al ritorno in città avviene per un italiano su 2 all’insegna dell’ansia (18%) e preoccupazione (31%), il 27% dice di soffrire addirittura di depressione se pensa al post vacanze. Tra i primi “disturbi” accusati al rientro dalle ferie, un italiano su 3 (34%) si scopre non ancora pronto psicologicamente e il 18% avverte quella svogliatezza e poca concentrazione tipica di chi si lascia alle spalle un periodo di pausa lavorativa e privo di impegni.

La fase del rientro dalle vacanze risulta talvolta insidiosa e la ripresa lavorativa, oltre che delle abitudini quotidiane, può generare disagio – spiega Michele Cucchi, psichiatra e direttore sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano – Alcuni studi suggeriscono che è il 50% dei vacanzieri a soffrire di questa “sindrome da rientro”. La sintomatologia comunemente può essere caratterizzata da senso di stanchezza, difficoltà di concentrazione, mal di testa, sensazione di stordimento, confusione, attivazione neurofisiologica con tachicardia, iper-sudorazione, dolori muscolari, oltre che sintomi a maggior connotazione affettiva come perdita di entusiasmo, irritabilità, rimuginio e chiusura relazionale.

C’è poi un italiano su 3 (34%) che si sente fisicamente appesantito dopo le “licenze” estive, soprattutto legate all’alimentazione e alla nutrizione. La vacanza spesso determina alcuni effetti nocivi sulla salute – afferma Luca Piretta, nutrizionista e gastroenterologo, specialista in Scienza della Nutrizione Umana all’Università La Sapienza di Roma – Spesso è sinonimo di sregolatezza di orari, cambi dei ritmi sonno-veglia si tende ad eccedere con gli alcolici, altro fattore nocivo per l’integrità cellulare, e talvolta ci si lancia in sport estremi o di resistenza senza l’adeguato allenamento o preparazione alimentare. Per ultimo, si rischia il rientro dalle vacanze con qualche chilo di troppo, in particolare le persone che tendono ad ingrassare e che durante la vacanza non potuto o voluto mantenere il loro corretto regime alimentare.

IL DECALOGO PER UN PERFETTO RIENTRO IN CITTÀ

  • Regolare gli orari dei pasti: possibilmente 5 piccoli pasti al giorno.
  • Aumentare le quantità di frutta e verdure fresche e di stagione.
  • Se in sovrappeso ridurre le calorie.
  • Bere regolarmente acqua ricca di sali minerali per mantenere in equilibrio facoltà intellettive e umore.
  • Eliminare l’alcol per un mese.
  • Evitare esercizi fisici eccessivi e praticare una blanda attività fisica.
  • Ripensare le tue abitudini per sentirti più padrone del tuo tempo.
  • Non buttarsi a capofitto nell’operatività.
  • Riprendere con gradualità: non tutte le cose che sentite di dover fare sono così urgenti.
  • Non riempirsi di impegni ma porsi obiettivi raggiungibili.

 

dott.-Michele-Cucchi(1)

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