15 Marzo 2014

Cosa sarebbe la festa del papà senza le zeppole?

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Cosa sarebbe la festa del papà senza le zeppole? -

IMPASTO PER ZEPPOLE
250g di acqua
125g di burro
Un pizzico di sale
250g di farina
6 uova

PER LA CREMA PASTICCERA:
500ml di latte
1 baccello di vaniglia
6 tuorli
50g di farina
150g di zucchero

COMPOSIZIONE DEL DOLCE:
Amarena Fabbri
Zucchero a velo

Procedimento

PER LE ZEPPOLE: Versare in una pentola l’acqua con il burro e il sale, portare a bollore ed aggiungere la farina tutta in una volta. Mescolare energicamente con l’aiuto di un cucchiaio di legno fino a quando il composto non si sarà staccato dai bordi della pentola. Spegnere il fuoco ed aggiungere le uova, una alla volta, continuando a mescolare.

PER LA CREMA PASTICCERA: Mettere in una pentola capiente – ad eccezione di mezzo bicchiere – il latte e il baccello di vaniglia aperto in modo da lasciar uscire i semi, portare quindi a ebollizione. Togliere dal fuoco, ma lasciare la vaniglia nel latte per una decina di minuti. In una terrina a parte amalgamare con lo sbattitore i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere una crema spumosa e quindi unire un terzo del latte (ancora tiepido). Togliere il baccello di vaniglia e aggiungere la farina setacciata, quindi aggiungere il composto di tuorli, zucchero e latte. Rimettere sul fuoco e portare ad ebollizione, sempre mescolando lasciare sobbollire e addensare la crema a fuoco basso per pochi minuti. Aggiungere a filo il bicchiere di latte freddo tenuto da parte al principio, amalgamare e lasciare raffreddare.

COMPOSIZIONE DEL DOLCE: Creare le zeppole con l’aiuto di una sac à poche con bocchetta a stella formando delle piccole spirali appoggiarle su una teglia rivestita con carta da forno.

Per la cottura, la tradizione ci offre due possibilità:
Fritte:  Riempire con abbondante olio per friggere una casseruola dai bordi alti e metterla sul fuoco a fiamma media. Tagliare la carta da forno a quadretti in modo che ogni zeppola ne occupi uno. Lasciar scivolare una zeppola alla volta nell’olio ben caldo assieme alla carta da forno. Appena la zeppola e la carta si separeranno, togliere la carta dalla pentola e buttarla. Quando le zeppole saranno gonfie e dorate, trasferirle su carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso e lasciar raffreddare.
Piccolo trucco per far assorbire meno olio durante la friggittura del dolce: Mettere la zeppola in forno pre-riscaldato a 200°C per 3-4 minuti prima di friggerla.

Al forno:  Mettere in forno pre-riscaldato a 180° o 200°C, dipende dal tipo di forno, per 20-25 minuti. Quando saranno gonfie e dorate lasciare raffreddare.

Decorare le zeppole con crema pasticcera aiutandosi con una sac à poche. Completare con Amarena Fabbri, un po’ del suo sciroppo e zucchero a velo.

CURIOSITA’
“Napoli inventò le zeppole, tutta l’Italia se ne leccò le dita”. Era il 1857 quando il filologo Emmanuele Rocco propose questa epigrafe in onore del dolce partenopeo. E le zeppole meriterebbero davvero un monumento: deliziosi choux sormontati da soffici ricci di crema pasticcera con l’immancabile Amarena Fabbri. Impossibile resistere!

LE ZEPPOLE DI SAN GIUSEPPE, UN’ANTICA TRADIZIONE

Un dolce tipico dell’Italia meridionale sta conquistando l’intero stivale: la Zeppola un concentrato di bontà che piace a grandi e piccini. Fin dall’Antica Roma durante la festa delle Liberalia nella quale il vino scorreva a fiumi per onorare Bacco e il frumento veniva fritto in omaggio al dio del grano si conoscono le zeppole, come dolce fritto e zuccherino. Questo testimonia che l’impasto fritto fa parte della nostra tradizione da sempre, ma è solo nel 1837 che la ricetta compare nel trattato di cucina napoletana di Ippolito Cavalcanti duca di Buonvicini.

La Zeppola di San Giuseppe deve il suo nome alla festa del papà, perché è proprio questo il giorno in cui si mangiano con le famiglie. Il 19 marzo è il giorno speciale per questa delizia davvero ricca e gustosa, ma nei banchi delle pasticcerie e nelle case delle casalinghe appassionate di cucina questo dolce viene offerto per tutto il periodo fino all’arrivo della Pasqua.

Da non perdere!

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