17 Gennaio 2013

Chivu: “Andiamo a Roma per vincere questa partita”

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Chivu: “Andiamo a Roma per vincere questa partita” -
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Il difensore dell’Inter Cristian Chivu ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sky Sport24 HD.

Che scossa positiva può darvi la vittoria sul Bologna?
Credo il segreto sia questo: quello che ti dà la forza è dare continuità ai risultati utili. Una partita vinta all’ultimo dei supplementari è qualcosa di particolare, ma non dimentichiamoci che all’80’ avevamo il 2-0 e abbiamo preso due gol in 4’, quindi c’è ancora da lavorare.
Come stai dopo tanti mesi lontano dal campo? Come va a livello fisico?
Sto lavorando per riprendere la condizione, che è già migliorata tantissimo rispetto a due, tre settimane fa e per riprendere un po’ il ritmo, che mi manca tanto, oltre alle misure del campo, anche quelle importanti. Però sono contento che ormai ho fatto tre partite, mi dovevo rioperare un mese fa, ma ho deciso di non farlo e di continuare così. Fino ad ora va bene.
Sulla sua convivenza con il dolore.
Non so spiegarti come si sta senza dolore, per me esiste il dolore ed è una cosa gestibile con cui vado avanti. Certo, la soglia del dolore ognuno ce l’ha alta o bassa, la mia è abbastanza alta.
Stramaccioni ha fatto capire che tu potevi essere al centro di un progetto tattico diverso con la difesa a tre. È stata la molla che ti ha convinto a rimanere?
Una percentuale della mia scelta l’ha avuta anche il fatto che lui mi volesse proprio nel centro del progetto Inter. Sono stato contento di accettare ed eccomi qua.
La trasferta di Roma con la Roma è una di quelle partite che può aiutarvi meglio a capire quale può essere la direzione in questo campionato?
Il campionato è lungo e visto che la Juve ultimamente perde un po’ ritmo, punti, si gioca ancora. C’è un girone di ritorno, tolta la partita di sabato, in cui tutto può succedere. Certo, noi andiamo a Roma per vincere questa partita perché è fondamentale, giochiamo contro una squadra sana, che gioca bene, che come noi vuole arrivare più in alto possibile.
La Roma è una delle squadre più difficili, qual è l’elemento che ti crea più preoccupazioni da difensore?
Non è facile perché attaccano in tanti e si inseriscono, attaccano gli spazi. Poi hanno anche giocatori che sono in grado di trovare sempre il passaggio giusto nel momento giusto.
Lego fine della tua storia con la Roma al momento di Wesley: ci sono dei punti di contatto con quello che sta attraversando Sneijder?
Non penso perché è diverso. Per me quell’estate fu proprio la scelta, non so di chi, ma uscì sul giornale il fatto che io avrei creato un danno di 18 milioni rifiutando il Real Madrid. Le squadre si erano messe d’accordo e io ho detto di no. A quel punto è iniziata tutta una corrente contro e anti Chivu e finì come finì. Ho fatto due settimane in ritiro a Trigoria da star male perché prendevo insulti da tutte le parti, a parte i compagni che mi sono stati molto vicini.
Paragone tra la sua situazione, quando passò dalla Roma all’Inter, e quella che sta vivendo Sneijder.
Non vedo la stessa situazione. Qui si tratta di una scelta della società. Wesley ha il diritto di dire sì o no, è un suo diritto e non glielo può togliere nessuno. Dal mio punto di vista io mi auguro che finisca meglio per noi, cioè che Wesley rimarrà qui perché è un giocatore di cui l’Inter ha tanto bisogno.

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